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Degooglizzazione

Essendomi recentemente iscritto a mastodon ci ho trovato un (piccolo) gruppo di persone, che vuoi perchè si ricordava com’era il web, vuoi per fastidio rispetto alle azioni di monopolizzazione della grande G ha iniziato attivamente a fare qualcosa e creare alternative. Il progetto è molto buono, spero cresca includendo anche chi non percepisce il problema cosi come lo percepisco io.

Forse la cosa più evidente è davvero mastodon, ma il fediverso non è solo Mastodon, e comunque contribuire al fediverso non basta per non essere ostaggi di Google, Apple, Facebook e MS.

Quest’ultima cosa, il non essere ostaggio, è quello che mi ha mosso maggiormente verso il crearmi alternative o piani B.

Non credo che sia sano, giusto e sicuro, che l’identità digitale e quindi primariamente email, ma anche siti web e profili social siano in mano a qualcuno che, con la scusa di offrirceli gratis, li puo di fatto spegnere quando vuole.

Qualche lettura e quale progetto che reputo interessante sull’argomento:

  • Degooglizzazione una sorta di manifesto
  • Mastodon.uno la principale istanza italiana di mastodon, su cui sono presente anche se più che altro leggo e basta
  • Bookwyrm.it un posto dove scoprire e recensire libri, sempre parte del fediverso. Non sono iscritto al momento, ma credo che lo farò a breve
  • ActivityPub il protocollo alla base del fediverso

Perche’ ho cancellato tutti i contenuti da Google Maps?

Perche recentemente alcuni contenuti sono stati oggetto di de-pubblicazione senza spiegazione.

La cosa e’ particolarmente stupida perche alcuni contenuti rimossi sono stati visibili per anni accumulando piu 100.000 visualizzazioni.

La cosa inoltre e’ particolarmente irritante per chi produce contenuti perche non viene specificato quale delle mille regole sui contenuti si e’ accusati di aver violato.

Sapendo di non aver violato nessuna norma di buon senso, non aver detto il falso e non aver offeso nessuno ho concluso che e’ meglio non contribuire a questa piattaforma.

Poi, anche, la completa arbitrarieta’ e lo squilibrio di forze a cui ci si sottopone quando si interagisce con gli OTP da tempo mi risulta poco sopportabile.

Forse tornero a scrivere opinioni e valutazioni qua, quando ne vale la pena farlo. Ovviamente non in caso la valutazione sia un 4 stelline di cortesia.

Abbandonare GMail

O quasi. Microsoft dopo avermi accettato alla beta del nuovo bing con chat AI mentre avevo l’account bloccato, ha deciso di sbloccarmi. O meglio ho capito come farmi sbloccare. Bastava chiedere lo sblocco tramite un sms su un numero di telefono che non fosse il mio. Un comportamento talmente poco lineare e non prevedibile che mi ha convinto ad non affidarci piu’ nulla.

Google non ha, invero, mai dati segni di squilibrio mentale simili a MS ma comunque ho scaricato circa 18 anni di mail, tramite Thunderbird (il client di posta per pc migliore di sempre), depositati su un pc muletto che ha impiegato qualche giorno a fare tutto. Questo pc avra’ il ruolo dell’account Microsoft. Backup di emergenza.

Per le mail ordinarie la questione e’ piu complessa e meno immediata. Quasi tutte le mail che ricevo sono indirizzate ad una casella del dominio @b0sh.net o del dominio del lavoro. GMail agiva come collettore per rendere accessibili ovunque e velocemente le mail. Fortunatamente il dominio @b0sh.net e’ ospitato su una piccola VM che esegue virtualmin e con poche configurazioni sono passato da un semplice forward verso GMail ad un server IMAP/POP completo con gli accorgimenti minimi per la sicurezza:

  • Connessioni SSL con certificato
  • Spamassissin
  • ClamAV
  • Graylist
  • Verifica openrelay
  • Domainkey

Ecco impostare domainkey o DKIM richiede anche un intervento sui DNS se non sono gestiti anch’essi da virtualmin ma e’ abbastanza fattibile.

Impostato tutto ho scelto, per ora, BlueMail come client per il telefono e penso che installero’ RoundCube per la webmail classica.

L’operazione non e’ ovviamente a portata di tutti. E’ molto piu semplice di una volta, ricordo con dolore la prima installazione qmail tanti anni fa’, ma e’ ovviamente infinitamente piu’ complessa di aprire un account su gmail/outlook/icloud etc.

E non e’ gratis. I nomi a dominio costano, e i VPS pure. Anche pensando di farselo in casa sfruttando una connessione veloce anche l’elettricita’ non la si trova, in genere, senza pagare.

Le prestazioni, con tutta probabilita’ saranno inferiori. Probabilmente avro’ piu’ spam, ricerche piu’ lente e una disponibilita’ del servizio leggermente inferiore.

Il vantaggio e’ solo la proprieta’ della mail. Un provider di VPS, per esempio, potra’ non volermi piu come cliente ma non puo’ tenermi in ostaggio l’identita digitale e i dati in essa contenuti.

Quindi GMail dismessa? non proprio. Il forward funziona ancora, e molti account registrati negli anni, purtroppo, sono collegati a questa mail e dovro’ aggiornarli uno a uno.

I più attenti di voi

Mi hanno fatto notare che è sparito un articolo. L’articolo è sparito perche era basato sul mio concetto che il clamore uscito di questi ultimi tempi su google e sul WiFi fosse dovuto alla registrazione di SSID e MAC Address. Qualcuno poi mi fece notare che il polverone era riferito più all’intercettazione di traffico, che alla geolocalizzazione degli SSID.

Per farla breve continuo a pensare che la creazione di un database di dati di “proprietà” degli utenti ottenuti sfruttando una lacuna dei sistemi standard di protezione sia sbagliato. Ma a quanto pare resta una mia idea.

Mentre l’intercettazione, seppur egualmente sbagliata, non è stata sfruttata per migliorare un servizio commerciale (GMaps) ed ha colpito solo gli utenti che continuano a lasciare reti wifi aperte (grazie di esistere, ma io eviterei).

Il pippotto del precedente articolo lo tengo in caldo se mai uscirà un polverone anche per gli SSID.

Regali di google

Da : phonkmeister.com

Ma veramente, che noia. Riciclo la foto ma garantisco che la busta a me intestata ha fatto una fine molto simile.

Poi fare direct-mailing … Google … il colosso del web mi manda della carta?

Buzz

Non è proprio questione di privacy. Uno quello che sta facendo lo condivide anche, con una selezionata cerchia di persone. E non c’è niente di male, anzi ben venga se la tecnologia permette una iterazione piu veloce senza essere nello stesso posto.

Ma quello che non va è che i fatti tuoi vengano messi pubblici con il tuo nome. No questo non va bene. La critica a twitter è stata che “chiunque è tuo amico”, ma perlomeno usi uno pseudonimo. Come anche con i blog. Racconto i cavoli miei in questo formato da quasi 7 anni ormai, e mai mi è venuta la paranoia da privacy. Perchè scrivendo il mio vero nome su un motore di ricerca non compare questo sito. E scrivendo il nome di questo sito non compare il mio vero nome.
Si certo … usando il whois si trova tutto … ma continuo a bearmi del fatto che pochi sanno cos’è e ancor meno hanno voglia di usarlo.

Il problema di buzz è che questa mattina tutto è andato pubblico, col nome che si usa per le mail (quindi quasi sempre quello vero), magari collegato alle preferenze di reader, del tubo, di flickr, etc etc…

Per me, che perseguo questa sorta di divisione tra la weblife e la vita vera, è stato spingersi un pochetto oltre. Fortunatamente si può ripulire il proprio profilo (ovviamente pubblico) di google e rendere le Buzzate riservate ai contatti di posta elettronica. Per fortuna dico perchè lo strumento mi pare bello, e un suicido per eccessiva mancanza di privacy tutto sommato mi sarebbe spiaciuto.

P.S. : Chi si ricorda ancora di wave?

Reader

Ma possibile che google reader non funzioni più in edizione mobile? É da circa due settimane che quando provo ad utilizzarlo col mio nokia 5800 sembra che il sistema scelga quale versione debba farmi vedere. Immagino ce ne siano tre, la prima e classica con l’html semplificato quando viene scelta funziona, la seconda con dei meccanismi ajax non carica gli elementi da visualizzare, e la terza, che non ho mai visto, chiede la password senza mai permettere l’accesso. Ehi BigG … Rivoglio il mio semplice e minimale reader per cellulare!

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