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Degooglizzazione

Essendomi recentemente iscritto a mastodon ci ho trovato un (piccolo) gruppo di persone, che vuoi perchè si ricordava com’era il web, vuoi per fastidio rispetto alle azioni di monopolizzazione della grande G ha iniziato attivamente a fare qualcosa e creare alternative. Il progetto è molto buono, spero cresca includendo anche chi non percepisce il problema cosi come lo percepisco io.

Forse la cosa più evidente è davvero mastodon, ma il fediverso non è solo Mastodon, e comunque contribuire al fediverso non basta per non essere ostaggi di Google, Apple, Facebook e MS.

Quest’ultima cosa, il non essere ostaggio, è quello che mi ha mosso maggiormente verso il crearmi alternative o piani B.

Non credo che sia sano, giusto e sicuro, che l’identità digitale e quindi primariamente email, ma anche siti web e profili social siano in mano a qualcuno che, con la scusa di offrirceli gratis, li puo di fatto spegnere quando vuole.

Qualche lettura e quale progetto che reputo interessante sull’argomento:

  • Degooglizzazione una sorta di manifesto
  • Mastodon.uno la principale istanza italiana di mastodon, su cui sono presente anche se più che altro leggo e basta
  • Bookwyrm.it un posto dove scoprire e recensire libri, sempre parte del fediverso. Non sono iscritto al momento, ma credo che lo farò a breve
  • ActivityPub il protocollo alla base del fediverso

Abbandonare GMail

O quasi. Microsoft dopo avermi accettato alla beta del nuovo bing con chat AI mentre avevo l’account bloccato, ha deciso di sbloccarmi. O meglio ho capito come farmi sbloccare. Bastava chiedere lo sblocco tramite un sms su un numero di telefono che non fosse il mio. Un comportamento talmente poco lineare e non prevedibile che mi ha convinto ad non affidarci piu’ nulla.

Google non ha, invero, mai dati segni di squilibrio mentale simili a MS ma comunque ho scaricato circa 18 anni di mail, tramite Thunderbird (il client di posta per pc migliore di sempre), depositati su un pc muletto che ha impiegato qualche giorno a fare tutto. Questo pc avra’ il ruolo dell’account Microsoft. Backup di emergenza.

Per le mail ordinarie la questione e’ piu complessa e meno immediata. Quasi tutte le mail che ricevo sono indirizzate ad una casella del dominio @b0sh.net o del dominio del lavoro. GMail agiva come collettore per rendere accessibili ovunque e velocemente le mail. Fortunatamente il dominio @b0sh.net e’ ospitato su una piccola VM che esegue virtualmin e con poche configurazioni sono passato da un semplice forward verso GMail ad un server IMAP/POP completo con gli accorgimenti minimi per la sicurezza:

  • Connessioni SSL con certificato
  • Spamassissin
  • ClamAV
  • Graylist
  • Verifica openrelay
  • Domainkey

Ecco impostare domainkey o DKIM richiede anche un intervento sui DNS se non sono gestiti anch’essi da virtualmin ma e’ abbastanza fattibile.

Impostato tutto ho scelto, per ora, BlueMail come client per il telefono e penso che installero’ RoundCube per la webmail classica.

L’operazione non e’ ovviamente a portata di tutti. E’ molto piu semplice di una volta, ricordo con dolore la prima installazione qmail tanti anni fa’, ma e’ ovviamente infinitamente piu’ complessa di aprire un account su gmail/outlook/icloud etc.

E non e’ gratis. I nomi a dominio costano, e i VPS pure. Anche pensando di farselo in casa sfruttando una connessione veloce anche l’elettricita’ non la si trova, in genere, senza pagare.

Le prestazioni, con tutta probabilita’ saranno inferiori. Probabilmente avro’ piu’ spam, ricerche piu’ lente e una disponibilita’ del servizio leggermente inferiore.

Il vantaggio e’ solo la proprieta’ della mail. Un provider di VPS, per esempio, potra’ non volermi piu come cliente ma non puo’ tenermi in ostaggio l’identita digitale e i dati in essa contenuti.

Quindi GMail dismessa? non proprio. Il forward funziona ancora, e molti account registrati negli anni, purtroppo, sono collegati a questa mail e dovro’ aggiornarli uno a uno.

Bloccato da Microsoft

Nonostante pianificassi a tempo perso, e senza troppa convinzione, di abbandonare Gmail in modo da ridurre la dipendenza da un servizio cloud che può essere interrotto unilateralmente dal proprietario del cloud stesso, Microsoft ha ben deciso che non mi vuole più tra i suoi utenti.

Si sarà offesa per essere il “cloud” di riserva. Da anni infatti ogni mail ricevuta su Gmail veniva forwardata su Outlook. E nessuna mail è mai stata scritta su Outlook. Ne ricevuta direttamente.

Un bel giorno provo ad accedere all’account Microsoft perche lo OneDrive locale si lamentava e bon: account bloccato per violazione di una delle millemila regole di Microsoft, non è dato sapere quale. Non usando attivamente OneDrive l’unica cosa che puo non aver gradito è come uso la mail appunto.

Sblocco tramite numero di cellulare impossibile, il mio numero non va bene. Sblocco tramite richiesta di assistenza in attesa…

Il cloud è solo il computer di qualcun’altro. Qualcun’altro che a volte non vuole più farvelo usare il suo computer.

Riprenderò i progetti per abbandonare Gmail.

Non rompermi il mio monopolio!

Potrebbe Microsoft esercitare su Internet lo stesso tipo di influenza inappropriata e illegale che ha esercitato sul PC ? Mentre Internet ricompensa l’innovazione competitiva, Microsoft ha tentato più volte di stabilire monopoli proprietari e di far leva su di essi per dominare nuovi mercati.

Disse Google, monopolista wanna-be della pubblicità su internet, a Microsoft, monopolista de-facto dei pc desktop.

Ma sparar palle non dovrebbe essere implicitamente vietato dal “Don’t be evil”?

Citazione via downloadblog e googleblog

Microsoft pronta a comprare Yahoo! ha offerto 44,6 miliardi di dollari

Microsoft pronta a comprare Yahoo! ha offerto 44,6 miliardi di dollari – Scienza & Tecnologia – Repubblica.it
Microsoft ha proposto l’acquisizione di Yahoo! con una transazione valutabile in circa 44,6 miliardi di dollari (31 dollari per azione) in cash e in titoli. Subito dopo l’annuncio, le azioni del motore di ricerca sono schizzate in avanti facendo registrare 53,8 %.

Qualche giorno fa i titoli della internet company fondata da Jerry Young e David Filo avevano avuto una decisa flessione dopo l’annuncio della perdita di quote di mercato a favore del motore di ricerca rivale Google. Il motore ha anche annunciato un calo del 23% dell’utile del quarto trimestre, prevedendo per i primi tre mesi del 2008 un andamento delle vendite peggiore delle attese degli analisti.

La BOMBA !

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