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Linux torna sul desktop…

IMG_5979… il mio.

Sono passati tanti anni da quando installavo linux su un client. Erano i tempi in cui frequentavo l’università.

Ehm … ok questa non è una discriminante.

Riproviamo.

Ai tempi in cui facevo finta di studiare, avevo sempre almeno una installazione di linux con cui giocare. In genere sul portatile, perchè il desktop si prestava e si presta tuttora molto di più ad un utilizzo videoludico che ovviamente non è compatibile con il sistema operativo open source. Poi ho smesso di utilizzarlo come client/desktop accontentandomi di usare il sistema di turno attraverso una connessione SSH. Quindi di fatto è qualche anno che non provavo una distribuzione orientata al consumatore.

Oggi ho riflettuto sull’avere 400Gb liberi sul pc desktop ormai trasformato in una pesante mattonella da un non meglio precisato virus… perchè non utilizzarne una parte per una installazione di qualcosa che ci si augura non si rompa cosi facilmente?

Scaricato una bella iso di Kubuntu (gnome mi faceva vomitare all’epoca, e mi fa tutt’ora lo stesso effetto).

L’idea è cmq di avere una versione funzionante di entrambi i sistemi. Alla fine a rFactor e al Logitech DFP ci tengo. Ma per il resto forse è meglio usare le alternative. Ma quelle senza il logo della mela marcia smangiucchiata.

L’ installazione comunque necessita l’utilizzo della shell. Perche, mi chiedo, ntfsresize non pò avere un frontend grafico integrato nel processo di installazione non è dato saperlo. E poi perchè devo cancellare una partizione per ridimensionarla. Cioè … sono cose che alla psiche non fanno un gran che bene. Firefox è alla versione 3.0 e il sistema di aggiornamento integrato è disabilitato. I driver grafici sembra che non sfruttino appieno l’accelerazione hardware, probabilmente dovrò installare qualche accrocchio fatto da NVidia. Per il resto sono sempre stupito da come il protocollo SMB funzioni eccezionalmente bene se emulato da samba mentre faccia cosi profondamente schifo in modalità “nativa” sotto windows.

Ma dall’ultima volta i passi avanti sono comunque enormi. Per esempio inserisci una chiavetta USB e semplicemente funziona senza modprobe e mount. Cose semplici ma che rendono felice un utente.

3 commenti

  1. diego

    Assioma: *ubuntu fa cagare.

    Detto questo:
    1. Esiste una live con gparted che permette il ridimensionamento al volo delle partizioni, senza doverle cancellare
    2. Non mi pare che nei processi di installazione di altri sistemi operativi vi sia la possibilità di ridimensionare le partizioni. Ma forse mi sbaglio.
    3. Se butti via PUPUNTU e passi ad una distribuzione seria puoi scegliere firefox (iceweasel) alla 3.5 dai repository unstable (comunque molto più stabile dei rilasci marroncini). Ok, poi magari ti trovi segnalato un bug su un pacchetto perché la documentazione contiene un termine che non può essere correttamente tradotto in una lingua che si parla in alcuni quartieri di Katmandu, con conseguente freeze dello stesso per lunghi mesi, ma questa è un’altra storia 😉
    4. Sempre nella distribuzione seria dovresti trovare il pacchetto nvidia-glx che contiene i driver per le schede nvidia. Al limite può essere necessario ricompilare un paio di modulini, ma non è detto.

  2. B0sh

    Beh, se si include una funzionalità è bene che sia completa. Ntfsresize è potentissimo, ma intanto che c’erano potevano anche fare copia e incolla di un paio di pezzi di fdisk e completare il lavoro senza far sudar freddo.

    Il driver di nvidia nel frattempo l’ho installato e ora con i video in risoluzione standard se la cava egreggiamente ( anche perche … cavolo i video in SD li vedevo col celeron 800Mhz … ci mancherebbe anche altro )

    Quanto a ubuntu, come mai sei cosi negativo? (Ok che gli assiomi non si dimostrano … però… )

  3. diego

    In realtà la provai solo una volta, resistendo pochi minuti alla sua invadenza.
    Comunque, in breve:

    1. E’ marroncino (ok, questa non contarla se vuoi 😀 )
    2. Sono abbastanza contrario al ciclo di rilasci prefissato, oltretutto di 6 mesi. Il rischio è quello di trovarsi con un sistema con pacchetti importanti non del tutto stabili e, ugualmente, pacchetti non aggiornati.
    3. Troppi automatismi. Almeno per me, che sono nato linuxianamente su una slackware e kernel 1.2.11, e cresciuto con la debian: voglio avere – per esempio – la possibilità di configurare la rete a mano, editando i file di configurazione come ho sempre fatto.
    4. La mancanza dell’utente root è un’assurdità. Il risultato è che l’utente medio scrive “sudo” anche prima di andare al cesso e non si rende conto di quello che deve fare.
    5. Altro che ora non mi sovviene…

    Poi è vero: è merito anche di distribuzioni come ubuntu o fedora se è possibile installare linux su un PC nuovo avendo la ragionevole certezza che funzioni quasi tutto. Ma continuo a vedere nella ricerca spasmodica della semplicità un pericoloso tentativo di semplificazione (dei problemi) e complicazione (del prodotto).

    Ma forse sono solo io che sono un po’ integralista. E poi ho il dente avvelenato con le novità introdotte nell’ultimo xorg che pare se ne fotta di buona parte di quello che gli si dice….

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