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Google DNS

Google mette a disposizione dei server DNS pubblici in sostituzione di quelli dei provider. Bello ? Ma anche no.

Il protocollo DNS è nato per essere distribuito e decentralizzato (o Cloud se vogliamo usare una buzzword del momento) e molto difficile da mandare completamente fuori servizio. Accentrare questo compito verso un numero ridotto di provider equivale ad avere un servizio meno efficente e più esposto a problemi (o perlomeno un problema impatta su un numero elevatissimo di utenti).

Inoltre usando i DNS di google permettete al grande fratello della rete di sapere non solo che siti visitate ma anche quali altri server contatate per servizi non strettamente web utilizzate in rete (Chat, P2P, Posta, Ftp…).

Già non bastava google analytics, recentemente dichiarato illegale in germania, e google adsense a tracciare i comportamenti dei navigatori a loro insaputa, ora anche questa trovata del DNS…

Di mio ho un bel “untrusted”:”google-analytics.com http://google-analytics.com https://google-analytics.com” su noscript e lo consiglio vivamente a tutti. Sia l’estensione di firefox, sia di configurare il blocco per il sistema di statistiche di google. Proprio perche analytics l’ho usato e studiato parecchio a fondo.

Quanto ai DNS, se proprio quelli del vostro provider fanno pena potete usare openDNS, che dichiara di anonimizzare i log entro 2 giorni e che cmq se non incrociati con altri dati come ad esempio in account gmail non è che servano a molto, o ancora SrubIt o DNSAdvantage.

2 commenti

  1. Diego

    Argh! Sono un utente di analytics da parecchio!

    Cos’ha di così brutto?

  2. bosh

    No beh … per chi lo usa per il sito niente. Hai il miglior sistema di statistiche disponibile a costo 0.

    Il problema è per i visitatori del sito, e per la diffusione che ha avuto analytics. Ovvero, in modo simile a cio che avviene per i dns, ogni utente informa google su cosa visita, per quanto lo visita, con che interesse, quanto spesso torna, che giro fa per arrivare all’informazione, qual’è la percentuale di visite che si traducono in un guadagno, qual’è la percentuale di visite “che si aspettavano qualcosa d’altro”, qual’è la resa dei canali pubblicitari web e della ricerca organica (anche quelle dei competitors di google) …
    Ora queste sono tutte analisi che fa chi spende parecchi soldi in pubblicita sul web usando principalmente G.Analytics. Giustamente direi. Io visito il tuo sito, pare naturale che tu lo sappia. Ma google lo sa di tutti, con possibilita di aggregare i dati in modo verticale (come si comportano i visitatori di un genere di siti) o orizzontale (i navigatori italiani) … ma anche dare nome e cognome al singolo utente. E per di più senza che questo ne venga informato ne riceva nulla in cambio.

    Ci si spaventava tanto di gmail qualche anno fà, ma almeno in questo caso si forniscono dati spontanemente e ottenendone un beneficio (la casella di posta). Con Analytics, chi sacrifica un pezzetto del suo anonimato non riceve nulla da Google. Niente opt-in ne opt-out. Come minimo scorretto … e credo illegale anche in Italia, anche se non è ancora stato sollevato il caso.

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