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Usare la intelligenza artificiale in locale per rinominare le foto

Questa la devo provare:

https://hackaday.com/2023/12/29/using-local-ai-on-the-command-line-to-rename-images-and-more/

UPDATE: E infatti poi l’ho provata. Ho dovuto fare un po di aggiustamenti per utilizzare il tutto con windows e ho provato a modificare i prompt in italiano.

Le modifiche si limitano ai controlli sulla presenza dei llama-file e sui prompt.

Controllo presenza file:

if ! LLAVA=$(command -v ./llava-v1.5-7b-q4.llamafile.exe); then
  printf '%s\n' "llava-v1.5-7b-q4-main.llamafile: fatal error: update this script with the path of your llava llamafile" >&2
  printf '%s\n' "please download https://huggingface.co/jartine/mistral-7b.llamafile/blob/main/mistral-7b-instruct-v0.1-Q4_K_M.llamafile, rename to llava-v1.5-7b-q4.llamafile.exe, and put it in the same directory of this script" >&2
  abort
fi

if ! MISTRAL=$(command -v ./mistral-7b-instruct-v0.2.Q3_K_L.llamafile.exe); then
  printf '%s\n' "mistral-7b-instruct-v0.1-Q4_K_M-main.llamafile: fatal error: update this script with the path of your mistral llamafile" >&2
  printf '%s\n' "please download https://huggingface.co/jartine/Mistral-7B-Instruct-v0.2-llamafile/blob/main/mistral-7b-instruct-v0.2.Q3_K_L.llamafile, rename to mistral-7b-instruct-v0.2.Q3_K_L.llamafile.exe, and put it in the same directory of this script" >&2
  abort
fi

Prompt italiani:

isgood() {
  "$MISTRAL" \
      --temp 0  \
      --grammar 'root ::= "si" | "no"' \
      -p "[INST]Questo nome file '${1##*/}' è una descrizione comprensibile e corretta in lingua italiana?[/INST]" \
      --silent-prompt 2>/dev/null
}

pickname() {
  "$LLAVA" \
      --image "$1" --temp 0.3  \
      --grammar 'root ::= [a-z]+ (" " [a-z]+)+' -n 15 \
      -p '### User: Questa immagine contiene ...
### Assistant:' \
      --silent-prompt 2>/dev/null
}

Inoltre per mistral ho dovuto scegliere una versione di dimensione non superiore ai 4giga, per limitazioni proprie di windows.

Il comportamento in inglese è buono, mentre l’output in italiano non e’ molto utile e spesso capita qualche parola di spagnolo qua e la.

Pilotare un ultraleggero

Per la serie non si smette mai di giocare, diventano solo più grandi i giocattoli… eccomi qua a bordo di un giocattolone da nove metri per sette, a circa 300 metri sopra la zona nord di Milano, che si caratterizza con la classica cappa bianca mattutina.

Il suddetto giocattolone, un Tecnam P92, lo sto imparando a pilotare e posterò qualche foto e qualche informazione.

Ovviamente nella nebbia non ci sono entrato, dopo aver fatto un paio di foto girato verso nord dove il cielo era completamente sereno.

Chi si deve occupare del disaster recovery?

https://www.agendadigitale.eu/infrastrutture/ovh-possibile-chiedere-i-danni-al-provider-ecco-come-e-perche/

Ipotesi di cause da parte di persone che hanno perso tutti i dati nel recente incendio. Persone che pensavano che la sicurezza dei loro dati era in carico al Cloud provider e si sono resi conto a dati oramai distrutti che il Cloud provider (prima o poi) gli ridà il servizio, ma non i dati in esso contenuti.

Mi ricorda l’avvertimento di qualche decennio fa, dal fotografo, che ai tempi sviluppava e stampava i rullini, che in caso di problemi il risarcimento era al massimo di un rullino nuovo. Se nel rullino poi ci fossero state le foto della vostra vacanza alle Maldive non stava certo al fotografo risarcirvi dell’intera vacanza per poter rifare le foto perse.

Ultimo track day della stagione invernale

Dopo aver eseguito l’ultimo lavoro di manutenzione, ovvero la rigenerazione degli ammortizzatori con ritaratura in compressione, è necessario trovare un circuito dove verificare il risultato. Il problema è che con l’arrivo del bel tempo gli autodromi degni di questo nome (non i kartodromi rimarchiati) inziano a dedicare sempre più tempo ai motociclisti, razza più numerosa e che occupa meno spazio ma che stranamente si fa delle gran paranoie se la temperatura è inferiore ai 15° o se c’è giu dell’acquetta. Roba da non crederci.

Ma a pasquetta, la mattina, sugli appennini piu o meno all’altezza di Parma c’è un bel freddino e considerano il diluvio universale di pasqua anche una discreta umidità. Per farla breve, atmosferico 8° asfalto massimo 5° pista bagnata. Ah… gomme finite.

Il divertentissimo risultato è quello in foto. Dritti da una curva non si usciva se non andando a velocità nonno-in-cariola. E l’impegno per andare moderatamente forte in queste condizioni (si parla comunque di 10 secondi al giro in più) è notevole. Operazioni che non destano preoccupazione con l’asciutto, tipo usare tutta la forza frenante o premere progressivamente l’acceleratore a partire da metà curva per trovarsi al 100% di gas prima dell’uscità, sono negate o necessitano di tutt’altra sensibilità per essere gestite. Guidare pulito-e-veloce è impossibile, e questo è il bello.

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