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Categoria: usabilita (Pagina 1 di 2)

Ma una mappa che funziona no ?

Ultimamente google maps si inceppa ogni 3×2. Fai zoom out e rimane tutto grigio. Su live.com clicchi mappe e esce la local search (che non equivale alle mappe, puoi cercare una pizzeria ovunque nel mondo ma un indirizzo no, quello no). Su yahoo cerchi milano e ti trova una città, di nome milano, in texas. Mi va bene che esiste una milano in texas, ma PRIMA viene Milano in Lombardia, Italia. Se non altro per ragioni cronologiche.

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8 errori di WebDesign che fanno gli sviluppatori

Questo post è una traduzione da wakeuplater.com.
Non lo condivido completamente. Per esempio credo che per il “bello” esistano due skill, una che sta alla base del riconoscimento del bello e una che sta alla base della produzione di esso. E il fatto che la maggior parte delle persone sanno riconoscere il bello è il motivo per cui esiste la professione di designer.

Se cosi non fosse il design sarebbe un hobby apprezzato solo dai designer.

Apprezzo invece la passione per la precisione e il dettaglio (in teoria più vicina alla mentalità di un programmatore che di un creativo) nonchè il richiamo all’umiltà quando si approccia il campo altrui. Cosa che, ovviamente dovrebbe avere un valore assoluto e non monodirezionale. In ogni caso valeva una traduzione…

“Io so cosa è bello (e ho photoshop)”
Una cosa è essere un cattivo designer, un altra è essere un cattivo designer e pensare di essere bravo. Tutti i bravi designer hanno una “bussola del design” ben calibrata tramite una una costante osservazione di bei design. E’ necessario passare del tempo guardando degli ottimi design. Tu potresti anche voler comprare riviste di design. Esattamente come i bravi programmatori apprezzano il guardare ( e in genere criticare ) il codice di altre persone, un buon designer controlla sempre il lavoro degli altri, sia che esso sia un sito web o un tabellone pubblicitario, o un menu. Senza una buona “bussola del design” nessun filtro di Photoshop vi salverà.

“Usiamo ancora il blu e il bianco”
La maggior parte dei programmatori stufano all’idea che un designer possa spendere molte ore scegliendo i colori esatti per un sito web. Comunque, i colori conteranno più di quello che pensi e tu non puoi cambiarli dopo che un sito è stato fatto (o perlomeno, non senza un grosso sforzo). Come la maggior parte delle cose, osservare gli schemi dei colori di bravi designer aiuta, e il posto migliore dove guardare è COLOURlovers.

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Snap

anteprima.JPG

Lo usate? Perche lo usate?
Io lo trovo molto, molto, fastidioso. Copre la visuale quando si scorre col mouse un post ricco di link (come spesso capita su un blog), consuma banda e non fornisce nessuna informazione utile.
Cioè può anche essere utile, alle volte, sapere dove si va cliccando un link, ma l’anteprima di snap è comunque piccola per leggere. E se devo leggere, non è piu semplice aprire il link e basta?

Navigare nei feed rss

VoyageVoyage è un interessante feed reader. Cosa cambia?

L’interfaccia che diventa tridimensionale. La profondità è in realtà il tempo, navigabile con la rotella del mouse, mentre le altre due dimensioni vengono utilizzate per mostrare gli elementi pubblicati nell’orario selezionato. Potrebbe essere disorientante e forse non cosi efficiente come google reader, ma le interfacce classiche sono costruite su decenni di esperienza (errori :P). In ogni caso da provare.

Discorso a margine: la maggior parte delle interfacce grafiche, sia on che offline, sono concettualmente vecchie. Per quanto alla moda o gradevoli, quasi nessuna sfrutta le potenzialità reali dei tecnologia attuale. Terza dimensione, accelerometri e touch screen dovrebbero essere sfruttati con maggiore attenzione.

I click su google

Interessantissima immagine con le zone e le percentuali di click nelle pagine di ricerca di Google.
Questa immagine era apparsa su altri blog italiani qualche tempo fa ma ad una risoluzione tale da renderla incomprensibile. Era interessante ma forniva pochi dati

Nel frattempo ho cercato la notizia orginale sperando di trovare allegata l’immagine full-res. Eccola:

Cliccando si zooma ulteriormente.
L’immagine viene da PRweb.com

Siti di link-spam

Leggevo su Sante Blog una dura critica allo scambio di link nascosti.
Questa volta è la tecnica dello Z-Index, altre volte si sono visti con testo piccolissimo, immagini trasparenti, testo dello stesso colore dello sfondo …

Alla fine niente di nuovo. Si aprono uno ziliardo di siti spazzatura che non forniscono nessuna nuova informazione rispetto a cio che si trova altrove, li si collega tutti tramite link incrociati in modo da aumentarsi il page-rank a vicenda e alla fine si fa IL sito da promuovere e lo si linka in tutti gli altri minisiti vettori di pagerank.

SEO semplice, facile, efficace. Non etico.

Secondo me tutto il concetto di SEO è sbagliato. I siti andrebbero pensati per le persone e non per i motori di ricerca… che poi la tattica di ottimizzazione sia raffinata piuttosto che dozzinale poco cambia.
Cosa cambia tra una Doorway page e un testo incomprensibile ad un essere umano ma bilanciato per un robots ?

Da meno fastidio una doorway page (o un livello nascosto tramite ZIndex) a questo punto. L’utente non se ne accorge e si legge dei contenuti comprensibili.

Invece no. Le doorway le si condanna come la peste. E si pagano cartomanti dell’era moderna per sapere cosa scrivere in una pagina.

Certo che poi chi fa della sua professione fregare qualcuno (SEO vs Motori di ricerca) si mette a piangere perche viene a sua volta fregato con un trucchetto da 4 soldi mi sa pena e basta.

Il punto finale del discorso è l’utente, non il robots…

Usabilità nelle newsletter

Prendo spunto da fucinaweb ma non condivido pienamente.

Il discorso iniziale è senz’altro valido. Dopo aver investito tanto in un sito valido, che invoglia l’utente a lasciare i sui dati non si puo perdere tutto con una newsletter fastidiosa. L’utente ha accettato di ricevere delle informazioni da parte nostra e noi non dobbiamo tradire la sua fiducia diventando noiosi, pesanti (sia in senso metaforico che in senso di peso in kilobyte) o criptici (e quindi non fruibili)

Male:

  • Sgrammaticata, e di difficile comprensione: La rete ha un linguaggio suo. Diretto. Vicino alla chiaccherata tra amici. Il “lei” o l’utilizzo di forme inutilmente barocche del linguaggio peggiora solo la fruibilità.
  • Oggetto e/o mittente non significativo: L’oggetto è il biglietto da visita di una newsletter. Come anche il mittente. Devono comunicare il modo chiaro chi sta scrivendo e cosa vuole comunicare. Cose orribili tipo root@localhost come mittente sono assolutamente da abolire.
  • Incongruenza con l’immagine di chi sta scrivendo: sbagliato sia fare una newsletter troppo pacchiana (colori a caso) che troppo seria (solo testo). Una newsletter deve essere identificabile a prima vista come emanazione del sito in cui si è fatta la registrazione, in modo da comprendere in modo inconscio perche arriva quella lettera e che non si tratta di spam.

Bene:

  • Approfondimenti: una newletter non deve essere troppo lunga, ma deve lasciare la possibilità di approfondire alcuni argomenti sul sito.
  • Immagini non vitali: molti client di posta bloccano le immagini che risiedono sul web, una buona newletter deve essere fruibile anche senza queste immagini.
  • Evidenzia le parti piu interessanti: il grassetto è vitale, spesso non si ha tempo di perdere 5-6 minuti leggendo tutto. Un utilizzo attento del grassetto puo creare due versioni sovrapposte. Una “veloce” e una “approfondita”

4 secondi

Solo quattro secondi.
Il tempo che un utente accetta di aspettare prima di vedere la pagina di un sito di ecommerce. Altrimenti cambia sito. Un tempo eccezionalmente basso, molto piu basso di quanto era qualche mese (anno) fà. La pazienza delle persone diminuisce e allo stesso tempo la percezione della qualità di un sito si fà piu raffinata.

Attenzione dunque, a non trattare come ignoranti i vostri utenti. Molto spesso, anche se inconsciamente, ne sanno di piu di intere schiere di webmaster, webdeveloper, webdesigner etc etc.

Approfondimenti:
Usabilità
Akamai

PDF

I PDF sono l’ennesima peste per il navigatore. Il web è html, non altre cose. I contenuti extra ci possono essere ma non devono in nessun caso essere invasivi e “a sorpresa” come in genere sono i PDF.

Gli utenti odiano incappare in un documento pdf in modo inatteso, perche interrompe il loro flusso di navigazione. Anche le funzioni piu semplici (stampare, salvare) del browser che l’utente conosce sono disabilitate e riassegnate a poco chiari pulsanti all’interno del “reader”. Inoltre i pdf sono quasi sempre ottimizzati per la stampa, che ha proporzioni differenti dal monitor. Addio quindi allo scrolling facile e ai font leggibili. Benvenuti font microscopici.

E, peggio del peggio, un pdf è una massa informe completamente innavigabile, e il plugin acrobat nel suo evolversi di versione in versione è diventato sempre piu pesante e instabile generando ancora piu frustrazione nel utenti.

In definitiva l’html è per vedere online, il pdf per stampare … cerchiamo di mantenere i ruoli. Quindi se ci sono pdf in un sito va segnalato chiaramente all’utente di cosa si tratta, vanno utilizzati solo per il materiale da stampare e, preferibilmente, va alterato l’header http in modo che questi vengano scaricati e non aperti direttamente.

Un semplice work-around se non si ha la possibilità di manomettere la configurazione del webserver è caricare i file PDF in file zippati.

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