Che poi anche tutta questa cosa della biometria (ovvero impronte digitali sul cellulare) sta mostrando tutti i suoi limiti, specie se utilizzata come unico sistema di autenticazione e non come ulteriore verifica dopo una buona password.

Xkcd ci spiega come scegliere una buona password, e Burr chiede scusa perchè come l’aveva spiegato lui (e come pensano i molti) è sbagliato

Il problema è che per quanto possiate usare caratteri strani e imprevedibili, una password breve è sempre più facile da violare rispetto a una sequenza di lettere normali, e più facili da ricordare, ma più lunga. In altre parole: è meglio avere come password una sequenza di parole di senso compiuto e facili da ricordare per chi la conosce, piuttosto che una breve stringa di caratteri incomprensibili e difficilissimi da tenere a mente per un essere umano, ma semplici da indovinare per un computer. Lo spiega molto bene questa vignetta del disegnatore XKCD, usata dal sito Gizmodo per spiegare il problema. Come conclude il disegnatore: «Dopo 20 anni di sforzi siamo riusciti a convincere tutti a usare password difficili da ricordare per gli umani, ma facili da indovinare per i computer».

Sorgente: Il tizio che ci ha rovinato la vita ora ci ha chiesto scusa – Il Post