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Il problema non è la velocità, ma il caos

Il tema non mi è nuovo, aumento di complessità, stack che diventano troppo profondi, impossibilità di conoscere tutto, almeno ad un livello di efficienza lavorativa in tempi accettabili e conseguente frustrazione, frammentazione dei framework, dei linguaggi e delle metodologie.

Sono incappato in una riflessione e conseguente proposta/lancio di un software per risolvere il problema dello sviluppo software (sembra un gioco di parole).

Le riflessioni sono interessanti.

“Every team’s setup is a unique snowflake. Even within the same programming language ecosystem, different teams will set up their dev process completely differently. Completely different build, test, packaging logic. Completely different runtime versions. Completely different eng culture. So on and so forth. This craziness is now the norm.”

“You can’t have strong innovation without freedom. You can’t have high-quality engineering and security without standardization.”

https://earthly.dev/blog/lunar-launch

Che poi la soluzione passi attraverso una verifica automatica ho qualche dubbio.

Gli sviluppatori junior vanno in burn-out prima di diventare senior?

Credo ci siano una serie di condizioni che spingono verso questa fine:

  • L’ossesione per la ricerca del nuovo
  • La facilita’ nel trovare soluzioni pronte senza necessita di apprendere
  • La tendenza a ridurre il tempo in cui si riesce a rimanere attenti e focalizzati

Segnalo questo articolo che tratta due di questi tre argomenti.

Why Junior Developers Are Burning Out Before They Bloom: Surviving Tech’s Obsession With ‘New’

Un estratto:

Tattica 2: Il gioco del “Perché?”
La prossima volta che utilizzi una funzionalità di un framework, chiediti:

  • “Quale problema risolve questa funzionalità?”
  • “Come implementerei questa funzionalità senza il framework?”
  • “Quali sono i compromessi in termini di prestazioni/memoria?”

I metodi di sviluppo software

Spiegati come se l’ obbiettivo fosse andare su Marte.

Nota 1: si sono vecchio.

Nota 2: si è irrilevante perché tanto tra un po’ non svilupperà più nessuno. O forse proprio per questo il metodo sarà ancora più importante.

Plugin gradle per la migrazione da javax a jakarta

Il plugin si trova qua : https://plugins.gradle.org/plugin/com.netflix.nebula.jakartaee-migration

La spiegazione su cosa puo fare e come si usa qua : https://github.com/nebula-plugins/gradle-jakartaee-migration-plugin

Lo scenario in cui l’ho utilizzato e’ quando si devono usare due librerie o framework, una con dipendenze “vecchie” sotto javax e una con dipendenze “nuove” sotto jakarta su un application server “nuovo”.

Il plugin aggiorna automaticamente le dipendenze vecchie, al momento della compilazione, rendendo tutto funzionante e interoperabile.

Un sentito ringraziamento a chi ha reso necessario il cambio di nome.

llamafile v0.6

Mi segno e segnalo questa release che ho trovato impressionate : https://github.com/Mozilla-Ocho/llamafile/releases

Si tratta di un sistema per rendere facilmente accessibili modelli di linguaggio e praticamente funziona su tutti i sistemi operativi (window, linux, mac, etc) sfruttando CPU anche ARM, GPU anche multiple, anche AMD.

Si scarica il modello. Su linux gli si da il permesso di esecuzione, su windows lo si rinomina in .exe e lo si avvia.

Ho scaricato il modello llava e funziona con prestazioni accettabili anche usando solo una CPU non nuovissima (intel i7 11 generazione).

Da dove vengono i nomi dei software

Questa ed altre storie divertenti nel link di oggi

Git (Version control system) Linus Torvalds (Developer of Git) has quipped about the name git, which is British English slang for a stupid or unpleasant person. Torvalds said: “I’m an egotistical bastard, and I name all my projects after myself. First ‘Linux’, now ‘git’.The man page describes git as “the stupid content tracker”.

Sorgente: How software projects got their name

Quick Start Guide – Enterprise Integrator 6.1.1 – WSO2 Documentation

WSO2 Enterprise Integrator (WSO2 EI) is a comprehensive solution that allows you to seamlessly integrate applications, services, data and business processes to support modern enterprise integration requirements. This quick start guide will take you on a quick tour of WSO2 EI to help you understand what you can achieve using this product. We will use a sample use case for this purpose as explained below.

Sorgente: Quick Start Guide – Enterprise Integrator 6.1.1 – WSO2 Documentation

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