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Autore: admin (Pagina 46 di 77)

Il mantra

Da recitare ogni mattina:

Poiché il cliente ha un bisogno, noi abbiamo un lavoro da fare.
Poiché il cliente può scegliere, noi dobbiamo essere la scelta migliore.
Poiché il cliente ha una sensibilità, noi dobbiamo tenerla in considerazione.
Poiché il cliente ha un urgenza, noi dobbiamo essere veloci.
Poiché il cliente è unico, noi dobbiamo essere flessibili.
Poiché il cliente ha aspettative molto alte, noi dobbiamo eccellere.
Poiché il cliente è influente, noi abbiamo la speranza di nuovi clienti.
Grazie al cliente, noi esistiamo.

Anonimo.

Via MarketingBlog

Web 3.0

Web 3.0 ? Ma come ? il web 2 inizia a essere conosciuto e ri-conosciuto solo ora e si parla gia di Web 3?

Ovviamente l’innovazione corre, il pensiero su ciò che sarà è per sua natura libero dallo stato attuale delle cose. E cosi alcuni iniziano a parlare di progetti futuri. I temi caldi sono il web semantico, l’intelligenza artificiale, l’evoluzione di wikipedia e la conseguente ristrutturazione dei motori di ricerca.

Partiamo dai motori di ricerca. Quelli in stile Google sono 1.0, e per quanto vengano costantemente migliorati gli algoritmi di memorizzazione indicizzazione e ranking, rimarrano cosi finchè non sfrutteranno una forma di intelligenza. Artificiale o Umana che sia. Del.icio.us è gia molto piu vicino al 3.0. Di sicuro implementa tutti i dettami del 2.0 in quanto crea un network sociale, sfrutta in modo molto efficace la wisdom of crowds per creare un indice intelligente mediante i tag (un elemento caratteristico del web semantico). In particolare questi ultimi due punti sconfinano nella definizione del web3.

Wikipedia sarà la fine dei motori di ricerca classici, in primis Google?
Il web 3 promette di riorganizzare le informazioni in maniera molto piu logica di quanto google protrà mai fare (mai dire mai?). Il punto fondamentale è la differenza tra la comprensione umana e la comprensione da parte delle macchine. Per ridurre questa differenza, o si riesce a rendere la comprensione delle macchine piu simile al quelle degli uomini (vd Ontologia e AI in generale) o si sfrutta l’intelligenza collettiva di un network sociale (vd Wikipedia o Del.icio.us).
Questo approccio non deve necessariamente essere esclusivo. Se wikipedia riuscirà a modificare la sua base di dati in modo ontologico, ovvero trasformandosi da archivio ipertestuale della conoscenza umana a schema concettuale semi-senziente della stessa, diventerà la macchina-da-risposte definitiva.
Con semi-senziente intendo in grado di comprendere una domanda in linguaggio naturale fornendo una risposta personalizzata basata sulle unità atomiche di informazione memorizzate nel suo schema concettuale.

Detto questo temo che abbiamo tutto il tempo di sviluppare il concetto di web2 prima che siano realizzabili esperimenti completi di web3 (che non includono solo l’archiviazione semantica del contenuto ma anche la capacità di sfruttare questa cosa in modo efficace da parte delle macchine)

Approfondimenti:
Wisdom of Crowds
Wikipedia 3.0
Semantic Web
Ontology

Artebirra – Pasturana

Mi sono fatto un giro ieri, ma mi aspettavo qualcosa di meglio. Comunque, iniziamo con le foto:

Voti:

Assortimento di birre: 9. Difficile trovarne cosi tante tutte insieme.
Gestione delle birre: 5. Tre o Quattro birre mancanti. Molte calde. Bicchieri in plastica
Cucina: 6. Da festa di paese ma buona.
Location: 6. C’era spazio e i servizi necessari, ma troppo fuori dal mondo. E’ lontana da tutti.

Scoperta piu piacevole:
Bran di Montegioco, birra scura molto corposa.

Se vi va di leggere altre opinioni sull’argomento vi consiglio il tread su birraiolo.it

Resa di Adsense

Scopro oggi che esiste un tools per fare lo stesso calcolo direttamente online. D’altronde siamo troppo (a questo mondo) e qualsiasi cosa è gia stata pensata. Basta cercare bene. Quindi ecco http://adsensemeter.com/ che come me usa dati di Alexa, stima un CPM medio di 2 ( € / $ ), ma giunge a risultati differenti. Quello su cui io e Adsensemeter.com non siamo d’accordo è la popolazione internet. Io sostengo che sia di 1 miliardo di persone, Adsensemeter.com di circa 410milioni.

Nota sul calcolo effettuato da AdsenseMeter: Un ritorno pari a 2, $ o € che siano, per un publisher di un sito con Adsense è un mito, perché parte dei guadagni se li tiene Google. Un CPM per un editore si aggira intorno a 1€ quindi … un errore compensa l’altro e sono abbastanza d’accordo con i risultati. Intesi quindi come guadagno di chi pubblica i banner e non come entrate lorde di Google.

Shopping time per Google

Google compra feedburner, Google compra panoramio.

E, molto probabilmente lo sapevate già. Quello che mi domando è se sono buoni affari.

Molto probabilmente bigG ha una richiesta da parte dei clienti Adwords superiore alla propria capacità di diffusione e l’unico modo per obbligare alcuni siti molto visitati a inscriversi al canale Adsense è di comprarli.

Vediamo se conviene. O almeno proviamo ad avere delle cifre su cui ragionare.

Feedburner:
Promuove 750.000 feed da parte di 450.000 scrittori
Reach dello 0,27%, pagine viste per visitatore 4.2 (dati alexa.com)
Costo dell’acquisto: 100 milioni di $
Resa media per 1000 page view: 2$ (stima)

Se gli utenti internet sono 1 miliardo, un reach dello 0,27% sono circa 2,7 milioni di visitatori, che moltiplicato per 4,2 fa 11,3 milioni di page view.
Per una resa di 22,600 $ al giorno. Che in un anno sono circa 9 milioni di $.

Youtube:
Reach del 11.7%, pagine viste per visitatore 14.7
Costo dell’acquisto: 1650 milioni di $

Stesso calcolo. 117 milioni di visitatori, 1720 milioni di page view.
Resa di 3,4 milioni di $ al giorno. 1255 milioni di $ in un anno.

Youtube quindi sembra un acquisto decisamente migliore. Ma forse il prezzo pagato per feedburner non è quello. Anche su youtube si vociferavano cifre ben piu alte nei giorni successivi all’acquisto. O magari prevedono un forte incremento.

I click su google

Interessantissima immagine con le zone e le percentuali di click nelle pagine di ricerca di Google.
Questa immagine era apparsa su altri blog italiani qualche tempo fa ma ad una risoluzione tale da renderla incomprensibile. Era interessante ma forniva pochi dati

Nel frattempo ho cercato la notizia orginale sperando di trovare allegata l’immagine full-res. Eccola:

Cliccando si zooma ulteriormente.
L’immagine viene da PRweb.com

Ancora Geekissimo

Nel mentre il numero di partecipanti al concorso “vinci un ipod linkando geekissimo” l’ autore del blog lancia una nuova iniziativa.
Il classico scambio di link. Linkami che ti linko.
Questa attivita’ la valuto meno positivamente perche tutti i link verrano inseriti in un paginone e non avranno un nesso comune. BigG sa’ riconoscere molto bene queste attivita’. Gia le directory con una pagina per categoria contano pochissimo per il ranking, figuriamoci una pagina con millemila link che non hanno niente a che vedere l’uno con l’altro.
Insomma la ricompensa vale meno che un trecentesimo di ipod (questo, circa, il numero di partecipanti raggiunto dalla precedente iniziativa), e poi e’ meno divertente e meno innovativa. Ergo non partecipo…

Nota a margine: io credo che presto analytics concorrera’ al posizionamento di un sito, perche se il numero di link in entrata e’ un buon benchmark per la qualita’ di un sito … il numero di visite e’ ancora migliore. Installate analytics, anche se non vi piace, o avete un altro sistema di statistiche super-avanzato. Sara’ il page-rank di domani.

La valuta del petrolio

Eppure qualcosa di estremamente minaccioso per Washington quell’ottobre del 2000 accadde. L’allora presidente iracheno Saddam Hussein dichiarò di voler essere pagato, per il suo petrolio, in euro anziché in dollari.

interessante articolo sulle possibili conseguenze di un cambio di moneta collegata al petrolio. Un pochino complottista, in tutta la descrizione non si capisce pero’ se l’autore pensi che anche l’evento scatenante le guerre americane in medio oriente, quello ufficiale, ovvero la distruzione delle torri, rientri nel complotto.

Intanto cmq il dollaro vale sempre meno. Anche se e’ la moneta ufficiale del petrolio.

Pane Carasau e Radicchio

Oggi inauguro la rubbrica di cucina con questa ottima ricetta, sperimentata giusto oggi. Non e’ una creazione completamente originale, ma non mi ricordo l’autore della ricetta originale.

Ingredienti:

  • 2 dischi di pane carasau interi (o almento rotti in pezzi grossi)
  • Radicchio di Chioggia
  • Insalata verde croccante
  • Cipolle
  • Pinoli
  • Peperoncino
  • Olio di oliva
  • Formaggio duro (tipo emental)

Far soffriggere la cipolla con poco olio, fare a pezzi piccoli il radicchio. Una volta dorata la cipolla buttare il radicchio nella pentola. Cuocere non eccessivamente, deve mantenere una certa consistenza. Aggiungere in fase di cottura sale e peperoncino frantumato in piccoli pezzi (la quantita va a gusti … io ne ho messo uno intero :D).
Una volta pronto il radicchio va adagiato sul primo disco di pane carasau. Si procede quindi ad aggiungere i pinoli e il formaggio fatto a piccole fettine (non esagerate con la quantita’) e sopra queste si mette l’insalata verde in foglie, rigorosamente cruda.
Sovrapporre il secondo disco di pane carasau e infornare, nel forno gia caldo, il tutto per 5-6 minuti. Giusto il tempo che il disco inferiore di pane si ammorbidisca.

Pronto!

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