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Il post  su Doom mi ha riportato alla memoria il primo oggetto programmabile su cui ho messo le mani.

  • 80386 Sx 16 MHz
  • 2mb di ram (successiavamente espansi a 2,5 )
  • 40mega di hard disk (successivamente espansi a 160)
  • Floppy 3,5″ 1,44Mb
  • Un pò di porte old-stile con tanti pin
  • DOS 4 cablato su ROM (una delle idee peggiori della storia dell’informatica)
  • Windows 3.0

Ah i bei tempi in cui per poter giocare, dovevi meritartelo, combattendo all’ultimo KB di memoria bassa. E piu il gioco era bello, e piu era difficile dargli la memoria che chiedeva.

In cui PCTools risolveva tutto. File manager, defrag e undelete in 300Kb con tanto di interfaccia grafica. A caratteri ovviamente. E per l’undelete dovevi ricordarti il primo carattere del nome del file. Perche quello comunque era perso.

Tempi in cui l’antivirus era essenziale solo se ti scambiavi i dischetti, e comunque durava un tempo indefinito senza doversi aggiornare ogni 3 ore, e non ti chiedeva soldi ogni anno.

Tempi in cui c’erano programmi che ti comprimevano il disco fisso, programmi che ti comprimevano la ram, programmi che ti cachavano il disco fisso sulla ram, programmi che spostavano la parte residente in memoria dei precedenti programmi dalla memoria bassa alla memoria alta e dovevi settarli tutti a mano.

O se dovevi installare una nuova periferica (roba cmq molto semplice, tipo una scheda audio) non c’era l’attuale plug ‘n play, e neanche il plug ‘n pray di windows 95. C’era un dischetto con i driver da installare e configurare coerentemente con i ponticelli sulla schede da chiudere per dirgli quali aree di memoria, IRQ e DMA usare.

Ah … in cosa si programmava ? In basic, in pascal e gli script di shell avevano estensione .bat ma non era un vero e proprio linguaggio . Gente più seria già allora usava il C, ma ottenere un compilatore e un manuale non era cosa facile in tempi incui la Rete in Italia semplicemente non c’era. Al massimo qualche BBS.