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Tag: p2p

C'è stata l'epoca di Napster

e c’è stata l’epoca di The Pirate Bay.

E sono entrambe finite, morte per aver centralizzato ciò che non andava centralizzato. Per aver dato ai detentori dei (legittimi) diritti un bersaglio abbastanza grosso a cui sparare con la loro immensa potenza di fuoco.

TPB è stata venduta, e farà la fine di Napster . Un ombra di ciò che era.

Cosa rimane ? Per ora il fatto che l’opinione pubblica è contraria ai capri espitori che pagano migliaia di euro per poche mp3, e una la legge non aiuta questo genere di soluzioni che sono più vicine al terrorismo che alla giustizia, giustizia che dovrebbe sottointendere la proporzionalità tra delitto e pena. Ma anche un industria che non sà più che pesci pigliare, non capisce internet e non vede come estrarne sufficenti profitti per giustificare il “rilascio” di produzioni costosissime pro bono su questo canale.

Il digital right management non ha funzionato. Se compro una canzone voglio poterla mettere su ogni cavolo di lettore mp3 che mi aggrada. Altrimenti perchè pagarla ? Quella proviente dal P2P ha già questa caratteristica.

My Two cents ?

  • Dalla rete voglio l’indipendenza da palinsesto e pacchetti. A me non-me-ne-frega-nulla di contribuire allo stipendo di un calciatore. A te non-te-ne-frega-nulla delle serie in contemporanea con l’america. In ogni caso quello che mi piace lo guardo quando voglio io. Non quando lo mandi in onda te.
  • E un prezzo accessibile. Flat per i grandi utilizzatori, pay per view per i piccoli … e perchè no pubblicità per tutti. Magari meno, ma un pò non fà male.
  • E lo voglio salvare e rivedere quante volte voglio. Il videoregistratore è in uso da 30anni a dir poco. Il registratore di audiocassette da una eternità. Ci abbiamo fatto l’abitudine e non ci rinunciamo. Mettetevelo in testa.

Detto questo una pace tra chi produce e chi consuma è possibile. Ma chi produce canzoni, film, serie … come chi produce qualsiasi altro bene … deve capire e soddisfare le esigenze di chi consuma. Non combatterle con orde di avvocati.

Quel comma della legge italiana che "libera" gli mp3 su internet – Scienza & Tecnologia – Repubblica.it

mule.PNGQuel comma della legge italiana che “libera” gli mp3 su internet – Scienza & Tecnologia – Repubblica.it
La nuova legge sul diritto d’autore autorizzerebbe gli utenti a pubblicare mp3 di musica protetta dal diritto d’autore. Ciò che finora è stato pirateria diventerebbe legale, quindi, a causa di una svista del legislatore. È quanto ha appreso Repubblica.it parlando con Andrea Monti, avvocato massimo esperto di diritto d’autore e internet, e che ha partecipato in prima persona allo studio della nuova legge. Ha fatto parte dei gruppi di lavoro, presso il Ministero dei Beni Culturali, per lo studio alle modifiche da apportare alla legge sul diritto d’autore. Il tutto è finito in un nuovo comma, che attende ora solo di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Non è più modificabile, essendo stato approvato da Camera e Senato.

Per inciso, include anche i film in divx, specie le cinemacam… più degradate di quelle…

Ah… prima di far correre il mulo il libertà o navigare nei torrenti più impetuosi, aspettate almeno che la norma finisce in gazzetta ufficiale

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