è indegno di qualsiasi commento. Ma anche dire che :
Penso che invece di arrabbiarsi quando passeggiando per New York scopriamo che ci si può collegare a ogni panchina, forse dovremmo farne una piccola grande battaglia di civiltà e di innovazione qui da noi.
http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/11/11/una-battaglia-per-esempio-4/
E’ una terribile inesattezza. Certo alcuni WiFi liberi ci sono, tipo da KFC o da Apple. Ma che sia una unica enorme rete WiFi libera a tutti è una puttanata che chiunque ha girato a NY con un cellulare abilitato a questo genere di connessioni puo confermare. Anzi. Te lo fanno pagare (caro) pure in albergo.
Ok cercare di migliorarsi … ma decantare il resto del mondo come se fosse infiniti ordini di grandezza migliore di noi non credo sia ne onesto ne di stimolo al miglioramento.
12 Novembre 2009 il 12:00
Quest’estate in Spagna ho trovato parecchie aree con WiFi libero e gratuito: bar, piazze e biglioteche per esempio.
Purtroppo (se non erro) in Italia vi è l’obbligo di “registrare chi si connette” in modo da poter risalire all’identità di chi si allaccia alla rete, motivo per cui è più difficile trovare aree in cui è possibile connettersi liberamente.
Concordo sul fatto che è fuorviante dire che nel resto del mondo ci si possa connettere gratuitamente da qualsiasi posto…
12 Novembre 2009 il 15:10
Si esatto, proprio il decreto in oggetto impone l’identificazione e registrazione. Che ripeto è una assurdità inapplicabile. Gia ora un IP, una connessione, l’intestazione della bolletta telefonica e quant’altro NON indentificano una persona. Spesso infatti in una casa il pc lo usano più persone … e che si fanno una ADSL a testa?