Mi sono fatto prendere da quella che doveva essere la moda del 2015, gli smartwatch, ma con un dispositivo molto specializzato: Tomtom Spark (anche noto come Tomtom runner2).

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Cosa fa?

  • Traccia le normali attività fisiche in background, sonno incluso. Hai quindi il conto delle calore, la distanza, il tempo “attivo”, e il tempo dormi. Non fà una analisi completa del sonno, ma indica solo il tempo.
  • Ha delle modalità specifiche per le attività sportive, se gli indichi che stai correndo attiva il sensore del battito cardiaco, quelli ottici di nuova generazione che funzionano quindi senza fascia toracica, e il GPS interno e indica alcuni dati interessanti, tipo ritmo, distanza e zone cardiache. Si possono anche impostare degli obbiettivi, tipo distanza o calore.
  • Ha una discreta memoria interna (3giga utilizzabili) che può essere utilizzata per memorizzare MP3 da riprodurre e ascoltare con delle cuffie bluetooth.

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Cosa non fà?

  • Il sistema è proprietario, quindi nessuna integrazione con Android. Niente notifiche, niente integrazione con google now, niente face personalizzabili. Comunica solo con la sua app di fitness, che per altro non comunica a sua volta con Google Fit o Runtastic.
  • Niente touch. C’è una cosa che permette la navigazione nei menu (su-giu-destra-sinistra) che è meccanica. Anche perchè il touch con le dita troppo umide, o con i guanti, non è che funzioni molto bene.

Prime impressioni

Con il bluethoot ci si litiga sempre. Ho perso letteralmente delle ore per capire (io) come convincere le cuffie che si possono collegare sia al cellulare che all’orologio. Poi ho dovuto spiegarlo alle cuffie, che non erano per niente convinte. Alla fine, dopo una decina di factory reset delle cuffie e solo uno dell’orologio ora sembra funzionare tutto. Ma sono noti problemi di incompatibilità, o di ricezione con altri dispositivi. Tomtom vende delle cuffie coordinate che ovviamente funzionano e sul sito da qualche parte c’è una lista di quelle supportate ufficialmente. Le mie Sony SBH50 per ora sembrano fare quello che devono (dopo averglielo lentamente e faticosamente spiegato).

Il sensore cardiaco sembra funzionare molto bene, i primi sensori ottici so che avevano molti problemi ma questo semplicemente legge quello che ci si aspetta. Non ho fatto un controllo incrociato, ma la diversa sensazione di fatica a 160bpm o a 170bpm diciamo che la riconosco…

Il GPS fixa abbastanza velocemente. Si fa aiutare dal cellulare a cui chiede i dati quickfix ogni qualche ora, ma il risultato è buono. 30 secondi a freddo. Le traccie disegnate sembrano precise e combaciano con la strada percorsa.

La App e il sito non sono perfetti, si poteva fare di meglio. Anzi si poteva integrare con Google Fit e Runtastic e fare “di meno”. I livelli di minima ci sono comunque.

La batteria sembra durare molto. E’ il principale motivo per cui ho scelto un oggetto specializzato invece che uno smartwatch classico: dovrebbe avere una autonomia di 2 settimane con funzionalità di orologio più tracciamento, o 5 ore con tutto accesso (lettore mp3, cardio sempre attivo, gps). Non riesco a pensare ad un orologio che tutte le sere mi devo ricordare di ricaricare.