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Categoria: problem solving (Pagina 2 di 3)

Shinystat business

Oggi ho completato una prima analisi delle offerte dei vari sistemi di web analytics, come anticipato qualche giorno fà.

Ho valutato i vari prodotti per Costo annuo (stimando 500.000 page view al mese) e funzionalità (tra cui analisi della bounce/drop rate, integrazione con i sistemi di PPC, capacità di geolocalizzaione, etc etc) ma non ho ancora deciso.

Il primo candidato è, come da titolo,

Shinystat Business

Url : http://www.shinystat.com/it/biz/info_biz.html
Url demo : http://s4.shinystat.com/…&NRD=2
Costo annuno (500k pv mensili) : 882 €
Drop rate: No
Tempo sul sito: SI (singola pagina e complessivo ma non diviso per segmenti)
Analisi adwords: Si
Geolocalizzazione: si (regioni e citta)
Esportazione: PDF, PS, CSV
Obbiettivi e ROI: Si
Commento : Buona la gestione delle campagne, con CPC e CPA, integrabile anche con le newsletter e altre forme di campagne. Drop rate non valutabile, ne tramite il tempo ne tramite le pagine viste in quanto non vengono segmentati.

Alternative a Google Analytics – Rassegna su sistemi di web analytics

analysis.PNGCosa utilizzare al posto di google analytics (o in parallelo ad esso)?

Beh iniziamo con cosa NON usare: Awstats, Webalizer, PhpMyStats e altri tools open source. Non sono a livello. Se avete bisogno di Analytics questi tools non soddisfano neanche la metà delle vostre esigenze.

Bisogna quindi rivolgersi ad un servizio o programma commerciale, per ora ne ho fatto un piccolo elenco:

I commenti o i test tra qualche post…

Human Computation

Interessante webcast, che parla di come sfruttare gli “Human Cycle”, ovvero l’intelligenza umana, per risolvere problemi che i computer non possono risolvere. La cosa più interessante è l’approccio, ovvero sfruttare un gioco per ottenere un output di elevata qualità dai “processori umani” in modo assolutamente gratuito.

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Ancora web3 (o web semantico)

Da Siti Webmarketing:

“Dove posso andare in vacanza quest’estate?

La vera rivoluzione non sarà tanto legata all’offerta di qualche destinazione per la vacanza, d’atra parte riportare la domanda come citata sopra o scrivere a google “vacanze estive” non è molto differente, anzi è forse più semplice la seconda soluzione alla luce del fatto che molti si sono adattati al linguaggio di google, visto che lui non si adattava al nostro. La vera rivoluzione, dicevamo, sta nelle intenzioni: quando il motore di ricerca potrà comprendere che dietro quella domanda c’è il mio odio per la montagna, amore per il mare, disponibilità di budget e ferie sempre di due settimane, allora avremo veramente fatto un passo avanti verso la soluzione del problema della ricerca. Si potrebbe pensare che tutto questo è utopia e che nemmeno noi sappiamo con certezza alcune di queste cose, il futuro però dipende dal passato ed è legato alle abitudini. Google già permette di accettare che il motore tenga traccia delle azioni dei singoli utenti al fine di offrire risultati di ricerca migliori adeguando i futuri alle ricerche passate. Se ad esempio nelle mie ricerche compare spesso la parola mare, probabilmente il mese prossimo alla mia ricerca “vacanze” saranno le mete di mare a comparire in testa ai risultati restituiti.”

Prima di tutto devo dire che preferisco leggere di Giorgio Soffiato quando parla più di marketing e meno di tecnologia. Il concetto infatti viene appena accennato, si parla di web semantico e di motori di ricerca semantici senza andare a fondo. Ok si intuisce che se si aggiunge la parolina magica “Semantico” quel qualcosa si trasforma in una macchina da risposte.
Un motore di ricerca semantico semplicemente prova a comprendere quello che gli viene chiesto in linguaggio naturale. Ricordate Clippy di MS Office di qualche anno fa ? Ecco quello era un motore di ricerca semantico per la guida in linea. Triste vero ?

Bisogna chiaramente andare oltre. E andare oltre non significa che il motore di ricerca debba necessariamente conoscere la mia preferenza verso il mare o la montagna, ma che tanto per iniziare, almeno comprenda la domanda. E non risponda a caso se non la comprende, chiedere di specificare meglio è lecito. I meccanismi di disambiguazione sono allo studio, ma sono difficili da realizzare. Perché la corretta comprensione di una frase si basa, in gran parte, sul background culturale comune di chi la pronuncia e di chi la ascolta. Senza contare che la cosa è in continua evoluzione. E anche se oggi trovassimo in un cassetto l’algoritmo e le regole per l’interpretazione di frasi in linguaggio naturale, difficilmente questo sarà ancora valido tra 5 anni.

Un altro triste esempio di come i computer sono ben lontani da capire quello che le persone scrivono sono i programmi di traduzione automatica. Nonostante sia disponibili sul mercato consumer da 10 anni (a quanto ricordo io…) ancora siamo lontanissimi da una traduzione efficiente. Di certo non perche il computer non ha in memoria le regole di entrambe le lingue. Neanche perché ha un dizionario sotto-sviluppato. Ma perché non capisce il senso di ciò che traduce e quindi non riesce a preservarlo nella lingua successiva.

In definitiva ripeto quello che ho scritto qualche post fà. Prima deve venire una intelligenza artificiale sufficientemente sviluppata da comprendere il senso del linguaggio naturale e di stare al passo con la sua evoluzione, e poi avremo il web semantico. Quello vero. Non una barzelletta da informatici come è stata Clippy.

Passo a wordpress ?

Il problema principale è che l’attuale design di questo blog mi ha annoiato. Blogger offre poche alternative, e il nuovo sistema di template è sufficientemente complesso da scoraggiare la gente a crearne e offrirne di gratuiti.
WordPress sempra che abbia un migliore community di supporto. Quando certo aggeggini vari per il blog wordpress salta sempre fuori. Certo mi scoccerebbe riscrivere a mano 101 post.

Ma facciamo una descrizione del tentativo di usare wordpress:

  • Homepage mezza in italiano e mezza in inglese. Male.
  • La registrazione è mooolto veloco. Bene.
  • La mail di conferma è in inglese. Il team di internazionalizzazione è da frustare. Ammesso che esista.
  • Durante la modifica del profile continua a farmi domande in inglese nonostante abbia settato la lingua di visualizzazione in italiano
  • Devo settare in italiano anche la lingua del blog. Ma mettere predefinita la linuga del blog uguale alla lingua di visualizzazione è cosi difficile?
  • La mappatura del dominio è a pagamento. 10 crediti. Ignoro quanto sia in euro. Male
  • Ancora problemi per le traduzioni. Questa è fantastica : “Se hai bisogno di aiuto, or if your registrar ti raccomanda una soluzione diversa”
  • Provo a fare un post. L’editing è possibile sia in modo visuale che in Html. Bene.
  • Sono a disposizione gratis solo 50 mega di spazio per gli “allegati”. Blogger offre 1 giga ma di sole foto. Per i miei interessi lo considero un pareggio visto che uso quasi sempre imageshack.
  • Sembra che ci sia la possibilità di importare da blogger. Questa è una gran cosa.
  • Ed ecco il risultato : http://redonweb.wordpress.com/
  • Ma veniamo al punto principale. Avrà un template che mi piace ? Si !

6 Minuti

Oggi un helpdesk ha risposto ad una mia mail in 6 minuti, senza frasi generiche e risolvendo il problema.
Sono rimasto sconvolto.

In genere reputo un tempo buono 8 ore lavorative…

Getting Real

Subitissimo il link :

Le riflessioni sono lunghe da venire. Ho sfogliato velocemente le 63 pagine A4 che costituiscono questo libro in circa 5 minuti, trovando spunti interessanti in ogni paragrafo in cui mi soffermavo. Però per darne un mio modesto giudizio complessivo, o anche solo per paragonarlo alla mia esperienza, mi obbligo a leggerlo tutto e con calma.

Condivisioni tra pc windows XP

Le condivisioni vanno e vengono. Si sembra ridicolo ma il protocollo di autorizzazione che si usa per decidere se un client puo accedere alle condivisioni di un altro client è lacunoso e buggoso.

Piazzare un controllore di dominio in una lan è la soluzione migliore per evitare grattacapi. Anche emulato con linux e samba.

Ma se proprio non si puo,o per limiti di spesa, o per cocciutaggine del cliente, o per urgenza si possono fare le seguenti cose :

  1. assicurarsi che nei computer ci siano tutti gli account in uso. Esempio:
    Computer A – Utente Pippo
    Computer B – Utente Pluto
    Computer C – Utente Topolino
    Nei computer A, B e C si deve poter loggare come Pippo, Pluto e Topolino
  2. assicurarsi che tutti i computer siano nello stesso workgroup
  3. come soluzione estrema, abilitare l’utente guest. Ma solo se si è protetti dalla rete esterna con un buon firewall e su tutti i computer è presente un antivirus aggiornato e funzionante
  4. disabilitare il dhcp, settare gli indirizzi ip dei pc manualmente e inserire nel file HOST ( %windir%\system32\driver\etc ) gli indirizzi ip dei pc seguiti dal nome.
  5. Cambiare il workgroup a tutti i pc

Se usate altri trucchetti commetate. Terrò aggiornata la lista.

Posta Aziendale – Possibili soluzioni –

Possibili soluzioni:

  • Server privato interno: La soluzione piu versatile e, ovviamente, piu costosa. Sia per via dell’hardware, che del personale che gli deve costantemente fare manutenzione. Inutile illudersi di installarlo e lasciarlo li. Non va. Soppratutto per via dello spamming. Si evolve ad una tale velocità che gli antispam vanno addestrati costantemente, le blacklist aggiornate, lo stesso motore dell’antispam alla lunga diventa inefficace. L’accesso dall’esterno della lan aziendale puo diventare complicato e se questo implica una web-mail anche una fonte di maggiore attenzione perche di fatto diventano 2 server da gestire e tenere aggiornati. Uno web e uno mail.
    Il grosso vantaggio è che un computer moderno, anche di classe desktop, puo gestire letteralmente migliaia di caselle email senza alcun fastidio.
  • Servizio a pagamento presso un noto provider: Il provider deve ovviamente essere tra i maggiori, e assolutamente degno di fiducia. Si deve scegliere sicuramente una opzione a pagamento, primo perche le email aziendali su un dominio noto per per dare email gratuite fanno una pessima figura, secondo perche in genere hanno limitazioni rilevante. Quasi nessuna casella di posta gratuita ha l’antispam e l’antivirus. Quindi ammesso di trovare un servizio noto, affidabile, ragionevolmente economico, senza troppe limitazioni, con webmail, antispam, antivirus, con un buon uptime …. e che altro ? … ah si che fornisca anche l’smtp per poter inviare posta tramite qualsiasi connessione … potremmo essere praticamente a posto. Ma esiste ? E cmq andiamo a perdere serivizi di groupware come il calendario condiviso, l’anagrafica delle email aziendali automatica e tante altre cosine

Server di posta elettronica, antispam, groupware ecc

La posta aziendale. Grosso problema.

Le esigenze tipiche sono:

  • Antispam/Antivirus efficente: spesso le caselle di posta elettronica sono memorizzate in chiaro sul sito aziendale, particamente sempre sono in mano ad un ampio numero di persone e quindi la probabilità di finire nelle liste degli spammer aumenta vertiginosamente.
  • Gestire allegati di dimensioni ragionevoli: no, 2mega sono pochi. 10 mega sono già ragionevoli. Si fa la figura da cioccolatai dicendo al cliente di non mandare allegati piu grossi di 2 mega. Con buona pace della netiquette.
  • Dimensioni abbondanti della casella di posta: Deve essere in grado di memorizzare anche le email di un mese. Senza rischio di mandare in giro messaggi del tipo “Casella piena”. La gente va in ferie. Bisogna tenerne conto.
  • Accessibilità dall’esterno: Fa brutto dirlo ma ci sono delle persone nelle aziende che senza il lavoro non possono stare. Devono poter accedere dall’esterno della LAN aziendale alla propria posta. Sia in recezione che in invio. Sia tramite il notebook che tramite lo smartphone/blackberry/palmare.

Cose percepite come bonus invece sono:

  • Directory dei contatti aziendali: Specie per aziende grosse, un sistema centralizzato che conosca tutti gli indirizzi di tutti e sia facilmente interrogabile aiuta.
  • Accesso via web: Se lo smartphone è scarico, il notebook lo hai lasciato a casa, il cellulare non è configurato per la connessione a internet … puoi farti prestare un pc da qualcuno e controllare la posta.
  • Contatti condivisi / Calendario condiviso: utili ma non essenziali … a volte fanno risparmiare tempo…

Come risolvereste ?

… tra un pò la (mia) soluzione …

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