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Categoria: weblife (Pagina 3 di 4)

Google Wave – bis

Non faccio in tempo a lamentarmi che subito arriva la possibilità di diffondere inviti. Mi sento un pochetto sotto controllo.

Comunque sia ne darò 3 ai visitatori del blog. I piu veloci a commentare questo post riceveranno l’invito.

Aggiungete e controllate la mail nel commento in modo che l’invito possa essere inviato.

Google wave

Un immagine su tutto :

google_wave

Si ho un account su google wave, grazie a bluxis.

No non ho inviti da girarvi a mia volta.

No, non ho ancora trovato un utilizzo pratico in cui wave sia meglio di altri tools. Fa tante cose, in teoria, ma peggio dello strumento specifico. E poi a volte non va.

State organizzando un meeting e volete sapere gli impegni degli altri ? Outlook (se lo usano tutti) o Doodle (per una maggiore flessibilita)

Dovete chattare e condividere file in tempo reale ? Skype, con i suoi mille plugin, è lo strumento migliore.

Volete condividere molti file tra i vostri pc e anche con il pubblico con la stessa semplicita di copiare una cartella da una parte all’altra del disco ? Vi consiglio Dropbox, ve ne innamorerete.

Foto via frkncngz

Email sotto controllo

Può capitare che qualcuno, con la sindrome del grande fratello, decida che sia bene leggere tutte le mail che passano dal server aziendale. Passare dal desiderio all’azione fa a pugni con svariati principi legislativi, inerenti la privacy, la riservatezza della posta, lo statuto dei lavoratori con particolare riferimento al controllo remoto, ma a quanto sembra non esiste una legge precisa che regoli la cosa. Nello statuto dei lavoratori l’articolo 4 parla di videosorveglianza, non di altri mezzi, ma è datato 1970 e le email erano decisamente un fenomeno di nicchia. L’articolo 15 della costituzione invece è decisamente piu lungimirante, parlando di corrispondenza senza specificare il media e di comunicazione in generale.

Quindi considerando le e-mail al pari della posta cartacea (essendo una forma di comunicazione), possono essere aperte solo dal destinatario, mentre se si considera la pratica di intercettare le mail come controllo al pari di un impianto audiovisivo, ci vuole l’accordo dei sindacati o approvazione dell’ispettorato del lavoro. In ogni caso è una violazione della privacy quindi va informato il diretto interessato e ottenuta la sua autorizzazione a questa violazione.

Il garante della privacy inoltre equipara il controllo delle mail (e il controllo dei log di navigazione) alla sorveglianza remota trattata dallo statuto dei lavoratori e suggerisce l’utilizzo di filtri automatici e di email differenziate per la funzione svolta dal lavoratore (e condivisa con altri) e per il lavoratore stesso. E comunque di informare con chiarezza sui controlli preventivi e successivi eventualmente adottati.

Ma pare che il controllo occulto sia di moda, nonostante i rischi (penali) di questa cosa. Sono stupito di quanto si possa decidere di rischiare per ottenere cosi poco. Alla fine rimangono estranei al controllo mezzi pure più potenti come caselle email private controllate tramite protocolli sicuri, chiavette usb, cellulari,  portatili e cosi via …

C'è stata l'epoca di Napster

e c’è stata l’epoca di The Pirate Bay.

E sono entrambe finite, morte per aver centralizzato ciò che non andava centralizzato. Per aver dato ai detentori dei (legittimi) diritti un bersaglio abbastanza grosso a cui sparare con la loro immensa potenza di fuoco.

TPB è stata venduta, e farà la fine di Napster . Un ombra di ciò che era.

Cosa rimane ? Per ora il fatto che l’opinione pubblica è contraria ai capri espitori che pagano migliaia di euro per poche mp3, e una la legge non aiuta questo genere di soluzioni che sono più vicine al terrorismo che alla giustizia, giustizia che dovrebbe sottointendere la proporzionalità tra delitto e pena. Ma anche un industria che non sà più che pesci pigliare, non capisce internet e non vede come estrarne sufficenti profitti per giustificare il “rilascio” di produzioni costosissime pro bono su questo canale.

Il digital right management non ha funzionato. Se compro una canzone voglio poterla mettere su ogni cavolo di lettore mp3 che mi aggrada. Altrimenti perchè pagarla ? Quella proviente dal P2P ha già questa caratteristica.

My Two cents ?

  • Dalla rete voglio l’indipendenza da palinsesto e pacchetti. A me non-me-ne-frega-nulla di contribuire allo stipendo di un calciatore. A te non-te-ne-frega-nulla delle serie in contemporanea con l’america. In ogni caso quello che mi piace lo guardo quando voglio io. Non quando lo mandi in onda te.
  • E un prezzo accessibile. Flat per i grandi utilizzatori, pay per view per i piccoli … e perchè no pubblicità per tutti. Magari meno, ma un pò non fà male.
  • E lo voglio salvare e rivedere quante volte voglio. Il videoregistratore è in uso da 30anni a dir poco. Il registratore di audiocassette da una eternità. Ci abbiamo fatto l’abitudine e non ci rinunciamo. Mettetevelo in testa.

Detto questo una pace tra chi produce e chi consuma è possibile. Ma chi produce canzoni, film, serie … come chi produce qualsiasi altro bene … deve capire e soddisfare le esigenze di chi consuma. Non combatterle con orde di avvocati.

Hunch

Vi fa delle domande che non centrano nulla, poi voi gli fate una domanda, e lui vi dice ciò che è meglio per voi.

Quindi, finalmente, si puo evitare di decidere. Un sito deciderà per noi.

Io mi sono fatto “profilare” e poi gli ho chiesto quale automobile fà per me. Mi ha proposto o una Nissan 350z roadster o una Mazda RX8. Non ci siamo andati molto lontani.

Buon divertimento : http://www.hunch.com/

Ps: Sono nerd al 65% !

Approposito di facebook

[…]Un conto è essere amichevoli, un conto essere amici. Bisogna essere amichevoli e gentili con tutti, ma amici no[…]

Quindi no, chi non ti piace non è un amico. Già facebook ha trasformato il concetto di “amico” in qualcosa di molto vicino al “contatto”, eh vabbeh, ma se il tuo vicino stronzo ti invita io sono dell’idea di rifiutare. Perchè va bene dar fiducia a chi non conosci in modo approfondito (ovvero i contatti) ma addare chi non sopporti per far salire il numerello, o per altri interessi, è veramente prostituzione sociale.

Versione completa e sicuramente interessante (non che condivida tutto eh…) su wittgenstein

La cina è vicina

(Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet)

1. Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell’interno, in seguito a comunicazione dell’autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l’interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.

2. Il Ministro dell’interno si avvale, per gli accertamenti finalizzati all’adozione del decreto di cui al comma 1, della polizia postale e delle comunicazioni. Avverso il provvedimento di interruzione è ammesso ricorso all’autorità giudiziaria. Il provvedimento di cui al comma 1 è revocato in ogni momento quando vengano meno i presupposti indicati nel medesimo comma.

3. I fornitori dei servizi di connettività alla rete internet, per l’effetto del decreto di cui al comma 1, devono provvedere ad eseguire l’attività di filtraggio imposta entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000, alla cui irrogazione provvede il Ministro dell’interno con proprio provvedimento.

4. Entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge il Ministro dell’interno, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con quello della pubblica amministrazione e innovazione, individua e definisce i requisiti tecnici degli strumenti di filtraggio di cui al comma 1, con le relative soluzioni tecnologiche.

5. Al quarto comma dell’articolo 266 del codice penale, il numero 1) è così sostituito: “col mezzo della stampa, in via telematica sulla rete internet, o con altro mezzo di propaganda”.».

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emend&leg=16&id=391198&idoggetto=413875

E buon weekend a tutti. (Scommettiamo che non ne parlerà nessuno sui media vecchi?)

Facciamo nomi e cognomi

Acquistavo libri online da un certo sito con discreta soddisfazione quando, come talvolta accade, un pacco a me destinato andò perso. Dopo due o tre mail, alcune telefonate a mio carico e qualche rimbrotto, l’azienda in questione mi chiese di spedirle un fax (un fax!) nel quale attestassi il mancato ricevimento dei libri. Una volta ricevuto il fax – disse l’imperturbabile signorina alle mie orecchie incredule – svolte le ricerche del caso presso gli uffici postali, mi sarebbe stato restituito l’importo (da me pagato settimane prima con carta di credito) attraverso un fulgido vaglia postale (vaglia postale!) spedito al mio indirizzo.

Contrappunti di ieri su PuntoInformatico.

La libreria in questione è bol.it , è successo anche a me, riconosco il comportamento ai limiti della follia.

E, no, il fulgido vaglia postale non è mai arrivato.

E ancora, si, hanno perso pure me come cliente. Anzi invito sempre chiunque a evitare BOL come la peste. D’altronde son tutti bravi quando le cose van bene. La differenza si vede da come vengono gestiti i problemi.

A tal proposito, un controesempio, è stato un recente acquisto di un oggetto di circa 300€ (10 volte di più del valore dalla pratica “gestita” da BOL) che è andato perso da parte di FedEx. Il venditore, performancebrakes.co.uk,dopo aver ricevuto la mia mail decisamente poco educata, lo ammetto, mi ha pregato di attendere 5 giorni e poi ha spedito nuovamente quanto da me acquistato con tante scuse per il disagio. Io, nel frattempo, ho gia avuto modo di consigliare questo venditore a più di una persona.

Quanto di voi si trova sul web ?

123people.com puo aiutarvi a scoprirlo.

Col mio vero nome si puo scoprire la provincia in cui abito e un certo interesse per l’informatica. Più alcune informazione non riferite a me. Quindi uno che lo usa a scopo informativo non riuscendo a distinguere il vero dal falso o si fa un immagine sbagliata o non se la fà. In ogni caso mi va bene.

Voi come siete messi a privacy online?

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