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Un addio a twitter

Già da tempo avevo ridotto il mio account di Twitter solo ad uno strumento di lettura dei contenuti altrui, ma non voglio più contribuire neanche alle statistiche di screen time di questa applicazione ne ad altri progetti del suo proprietario.

La notizia scatenante seppur non confermata, ma neanche smentita, è la seguente:

https://apnews.com/article/russia-chechnya-kadyrov-cybertruck-musk-33b123d4bd7fe0036e80952026a54a74

Ho sempre rispettato la capacità di innovare concretamente del tizio, perdonandogli anche qualche sparata sopra le righe ma negli ultimi mesi ha veramente superato ogni linea rossa.

In breve, se tra qualche giorno cercate b0sh su Twitter e trovate qualcuno non sono io.

Buzz

Non è proprio questione di privacy. Uno quello che sta facendo lo condivide anche, con una selezionata cerchia di persone. E non c’è niente di male, anzi ben venga se la tecnologia permette una iterazione piu veloce senza essere nello stesso posto.

Ma quello che non va è che i fatti tuoi vengano messi pubblici con il tuo nome. No questo non va bene. La critica a twitter è stata che “chiunque è tuo amico”, ma perlomeno usi uno pseudonimo. Come anche con i blog. Racconto i cavoli miei in questo formato da quasi 7 anni ormai, e mai mi è venuta la paranoia da privacy. Perchè scrivendo il mio vero nome su un motore di ricerca non compare questo sito. E scrivendo il nome di questo sito non compare il mio vero nome.
Si certo … usando il whois si trova tutto … ma continuo a bearmi del fatto che pochi sanno cos’è e ancor meno hanno voglia di usarlo.

Il problema di buzz è che questa mattina tutto è andato pubblico, col nome che si usa per le mail (quindi quasi sempre quello vero), magari collegato alle preferenze di reader, del tubo, di flickr, etc etc…

Per me, che perseguo questa sorta di divisione tra la weblife e la vita vera, è stato spingersi un pochetto oltre. Fortunatamente si può ripulire il proprio profilo (ovviamente pubblico) di google e rendere le Buzzate riservate ai contatti di posta elettronica. Per fortuna dico perchè lo strumento mi pare bello, e un suicido per eccessiva mancanza di privacy tutto sommato mi sarebbe spiaciuto.

P.S. : Chi si ricorda ancora di wave?

Twitter, perchè?

Il noto servizio di microblogging ogni tanto torna all’onore delle cronache italiane, ma questo giro non è per decantarne le lodi. E’ per cercare di capire uno pseudo-fenomeno. Ho provato twitter, insieme a quasi qualsiasi novità CUL dello scorso anno. Alcune mi sono piaciute altre meno. Ma almeno ne ho capito lo scopo.

Di Twitter no. Non ne capisco il perchè e non conosco nessuno che lo usa. Conoscere qualcuno a cui piace poi…

Ok ci hanno fatto millemila mash-up … ma perche uno dovrebbe usare twitter. Me lo dite?

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