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Autore: admin (Pagina 33 di 77)

Banca 2.0

zopa.JPGSono un pochetto OT ma questa è da segnalare. Perche è interessante per tutti, sia che abbiate dei soldi da investire (anche pochi) sia che vi serva un piccolo prestito (non un mutuo quarantennale però)

Ecco a voi la banca in cui i singoli prestano soldi ad altri singoli. Chi presta ottiene guadagni superiori a lasciare i soldi in banca, chi prende in prestito non ha interessa da usuraio.

Le banche tremano? Un pò. Niente mutui (su cui le banche smarginano parecchio a rischio 0) ma le finanziarie e il sistema dei “prestiti personali” può davvero essere rivoluzionato.

Il tutto su Zopa.it

Categorizzazione automatica e antispam

Mi ricollego ad alcuni post sul concetto di web 3.0 fatti qualche tempo fà, le linee guida sembrano essere state definite in modo preciso  e la chiave di volta dovrebbe essere riuscire a far comprendere ai pc le informazioni che trattano. Questa affermazione è semplicistica, ci sono ovviamente molti gradi di comprensione. Quella più “semplice”, se consideriamo come “informazione” i testi scritti in linguaggio naturale, è raggruppare le parole usate in aree semantiche ( a.k.a. analisi semantica) e non richiede nessuna tecnologia particolarmente potente e strana. Bisogna avere la pazienza di mappare il linguaggio naturale in qualcosa che assomiglia ad un “dizionario dei sinonimi e contrari” digitale un pochetto più evoluto.
Si puo fare a manina, si possono usare metodi statistici, ma cmq è fattibile.
Quello che non è fattibile è la categorizzazione automatica, al momento, (secondo Marco Varone, di cui leggo il blog sempre con molto piacere), ovvero da una serie di testi in lingua naturale, opportunamente categorizzati da esseri umani, ricavare per induzione tramite un algoritmo le regole di questa categorizzazione e applicarle ad un insieme molto piu grosso di documenti.

Ma, mi chiedo, non è ciò che fanno i filtri bayesiani degli antispam ? Categorizzazione molto semplice, spam o non spam, ma pur sempre categorizzazione automatica basata sul training da parte di un essere umano su un numero ridotto di documenti in linguaggio naturale.
Un algoritmo bayesiano, volendo ridurre la cosa ai minimi termini, fornisce come risultato la probabilità che un testo sia dello stesso “tipo” di altri testi con cui è stato addestrato.

Blogbabel

blogbabel.JPGQual’è il problema con blogbabel?
Quello che mi ha portato a chiedermelo è la nascita, addirittura, di un plugin che permette di sparire da blogbabel. Da prima ho iniziato a pensare che se qualcuno si prende il disturbo di creare un plugin apposito blogbabel deve essere veramente fastidioso. Vero da blogbabel non ci si puo, apparentemente, disiscrivere.
In pratica se tu offri un feed del tuo sito è parecchio antipatico dire a qualcuno, chiunque esso sia, “no tu non lo usi”. O offri un feed per l’interscambio di informazioni o non lo offri. Questo a livello di consuetudine. A livello squisitamente legale ognuno può definire dei termini di utilizzo, pubblicare una bella EULA e dire no tutti i siti il cui dominio inizi per B non possono ripubblicare nessuna informazione proveniente dal mio. E sareste nella ragione e blogbabel nel torto.
Ma perchè una parte significativa della blogopalla italiana se l’è presa con blogbabel e non, per esempio, con technorati o wiko ?

Forse perché blogbabel pubblica delle classifiche mentre gli altri, al limite, solo un punteggio?

Boh, per verificare di persona ho deciso di auto-segnalarmi il blog. Vedrò se è davvero cosi tanto irritante.

Giusto per rientrare in argomento

Qualche verità assoluta

  • Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti. (Umberto Eco)
  • I computer sono incredibilmente veloci, accurati e stupidi. Gli uomini sono incredibilmente lenti, inaccurati e intelligenti. Insieme sono una potenza che supera l’immaginazione. (Albert Einstein)
  • Non ho paura dei computer, ma della loro eventuale mancanza. (Isaac Asimov)

… per chiarire che questo non è un blog di design. 😉

Il futuro

A volte sembra avere una sua strada che porta inequivocabilmente ad un fine, come una sfera su un piano inclinato, altre volte l’una o l’altra possibilità sono regolate dal caos, come un equilibrista che cammina su una corda…

Se non sei su google non sei nessuno…

Una volta ero più googlabile col mio vero nome, ora molto meno. Anche se esiste ancora una pagina in cui c’è il mio nome anagrafico e il mio nick, in forza di questa associazione, si riesce a trovare tutto ciò che scrivo su internet (uso sempre lo stesso nickname, e lo uso solo io)

Sinceramente spero che quella singola pagina, ormai vecchia, sparisca presto. Non ci trovo nulla di male se qualcuno, a partire da un mio post, bloggata o altro, riesca a ritrovare le mie altre attività su internet ma che la connessione con la mia identità fuori dalla rete sia cosi facile un pò mi dà fastidio.

Piuttosto, se voglio che qualcuno mi googli, preferisco fornirgli io la base di partenza (ovvero uno dei miei 2 blog).

Ma la tendenza è in genere diversa. I nuovi internet users usano meno i nickname e più i propri nomi e, di conseguenza, risultano molto più googlabili. Alcuni servizi esistono apposta per “darsi visibilità sulla rete” come ad esemplio linkedin o neurona.

Voi come gestite la vostra privacy online? La difendete a tutti i costi, separate online da offline o siete sempre a caccia di visibilità ?

P.S. Se volete sapere di più su di me: b0sh@google

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