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Categoria: google (Pagina 3 di 4)

Resa di Adsense

Scopro oggi che esiste un tools per fare lo stesso calcolo direttamente online. D’altronde siamo troppo (a questo mondo) e qualsiasi cosa è gia stata pensata. Basta cercare bene. Quindi ecco http://adsensemeter.com/ che come me usa dati di Alexa, stima un CPM medio di 2 ( € / $ ), ma giunge a risultati differenti. Quello su cui io e Adsensemeter.com non siamo d’accordo è la popolazione internet. Io sostengo che sia di 1 miliardo di persone, Adsensemeter.com di circa 410milioni.

Nota sul calcolo effettuato da AdsenseMeter: Un ritorno pari a 2, $ o € che siano, per un publisher di un sito con Adsense è un mito, perché parte dei guadagni se li tiene Google. Un CPM per un editore si aggira intorno a 1€ quindi … un errore compensa l’altro e sono abbastanza d’accordo con i risultati. Intesi quindi come guadagno di chi pubblica i banner e non come entrate lorde di Google.

Shopping time per Google

Google compra feedburner, Google compra panoramio.

E, molto probabilmente lo sapevate già. Quello che mi domando è se sono buoni affari.

Molto probabilmente bigG ha una richiesta da parte dei clienti Adwords superiore alla propria capacità di diffusione e l’unico modo per obbligare alcuni siti molto visitati a inscriversi al canale Adsense è di comprarli.

Vediamo se conviene. O almeno proviamo ad avere delle cifre su cui ragionare.

Feedburner:
Promuove 750.000 feed da parte di 450.000 scrittori
Reach dello 0,27%, pagine viste per visitatore 4.2 (dati alexa.com)
Costo dell’acquisto: 100 milioni di $
Resa media per 1000 page view: 2$ (stima)

Se gli utenti internet sono 1 miliardo, un reach dello 0,27% sono circa 2,7 milioni di visitatori, che moltiplicato per 4,2 fa 11,3 milioni di page view.
Per una resa di 22,600 $ al giorno. Che in un anno sono circa 9 milioni di $.

Youtube:
Reach del 11.7%, pagine viste per visitatore 14.7
Costo dell’acquisto: 1650 milioni di $

Stesso calcolo. 117 milioni di visitatori, 1720 milioni di page view.
Resa di 3,4 milioni di $ al giorno. 1255 milioni di $ in un anno.

Youtube quindi sembra un acquisto decisamente migliore. Ma forse il prezzo pagato per feedburner non è quello. Anche su youtube si vociferavano cifre ben piu alte nei giorni successivi all’acquisto. O magari prevedono un forte incremento.

Ancora chiamate telefoniche di Google verso potenziali clienti

Continuano le operazioni di contatto diretto di Big G verso potenziali clienti.

E ripeto la voglia di tagliare fuori i gestori è evidente. Il motivo alla base di questa certezza è semplice. Se un account è intestato ad una azienda Y che pubblica annunci per una azienda X, perche Big G invece che chiamare i suoi clienti (azienda Y) chiama i soggetti degli annunci (azienda X) ?

Tutti addosso a Google

Google si mangia DoubleClick.
Tutti protestano o disapprovano.
Microsoft, regina della concorrenza non etica, si lamenta della posizione quasi monopolistica di Google. (http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1959080&r=PI)

Da parte mia vado contro. Ma per una cosa che ha fatto molto meno rumore perche eseguita in modo sottile e senza annunci stampa. Big G ha iniziato a fare promozione direttamente alle aziende del loro sistema pubblicitario Adwords ed offrire servizi di configurazione e ottimizzazione delle campagne.
Male o bene ? IMHO male per tutti tranne che per Big G.

  • Male per chi ha curato, configurato, e fornito consulenza fino ad ora. Semplicemente non puo competere con Google perchè questi servizi li offre a titolo gratuito
  • Male per le aziende, almeno nel lungo periodo, perchè dopo che Big G avrà costretto tante piccole aziende a cambiare modello di business, i clienti finali del servizio Adwords non avranno piu interlocutori neutrali.

Cattive scelte di questi periodi …

EDIT : Aggiungo un link verso l’ottimo MarketingArena che con un pizzico di ironia presenta le attuali e future scelte di google.

Google chiama potenziali clienti Adwords?

Che alcune agenzie si spacciassero per Google non è una cosa nuova. Ma che Google inizi ad alzare il telefono e battere in prima persona i centralini delle aziende è nuova.

Il programma Jumpstart potrebbe essere il capostipite di questa nuova politica che punta a saltare le agenzie pubblicitarie su cui fino a ieri puntava (Centro clienti, crediti promozionali, programmi didattici e certificazioni accessibili solo dopo un certo budget speso)

Il programma Jumpstart, per chi non lo sapesse, prevede che un esperto di Google chiami al telefono chi si dichiara interessato a spendere almeno 150€ con budget giornaliero non inferiore a 15€ per creare ed affinare la campagna pubblicitaria.

Ora invece iniziano a spuntare casi di gente chiamata dall’Irlanda, senza che avessero iniziato la procedura Jumpstart.

Da verificare … certo che sarebbe veramente una pessima scelta fregare chi ti ha sostenuto e spinto. Il “Don’t be evil” dove è finito ?

UPDATE:

Risposta ufficiale sulla posizione di google:

“Google non ha alcun diretto interesse a che gli utenti scelgano o meno un mezzo intermedio quale un’agenzia, se non che l’agenzia può essere un buon collettore utile a trovare nuovi clienti.

Verifichi con i suoi clienti che questi non abbiano effettivamente fatto richieste dirette a noi o che non sia un terza parte ad aver fatto offerte a loro.”

A quanto sembra l’arte di spacciarsi per google da parte di agenzie senza scrupoli ha raggiunto livelli di affindamento molto interessanti. Fanno rimbalzare le chiamate effettuate ai potenziali clienti in Irlanda per avere maggiore credibilità …

Quattro passi verso l’ottimizzazione

Molte persone, me compreso, usano Google Analytics per migliorare le proprie campagne di marketing online e di acquisto di Keywords, ma G.A. offrea anche potenti tools di identificazione visitatore e di trend di navigazione. Senza i dati corretti, ottimizzare un sito puo essere un compito molto difficile. Per chi è alle prime armi con il mondo dell’analisi web, tutti i dati circa l’ottimizzazione del contenuto possono essere un pò disorientati. Per questo qua ci sono quattro step per aiutare l’ottimizzazione tramite le informazioni fornite da G.A. :

1. Create un percorso di Navigazione Canalizzata
Chi disegna un sito sa, o almeno dovrebbe sapere, qual’è il percorso che gli utenti devono compiere all’interno del sito. Per monitorare che questo avvenga correttamente creiamo all’interno di Analytics degli obbiettivi e la navigazione per arrivare a questi in modo da poter analizzare dove e in che percentuale si perdono gli utenti. Ad ogni obbiettivo si puo inserire un valore moneteria per “contabilizzare” i visitatori o rendere confrontabili obbiettivi con un diverso valore.

2. Aspettate
Aspettare 2 o 3 settimane in modo da avere dati meno influenzati da condizioni particolari ( weekend, festività, etc ) e statisticamente piu affidabili.

3. Controllare pochi report chiave e rivalutare la Canalizzazione
Aprite Analytics e controllate sotto Ottimizzazione Contenuto > Rendimento Contenuto > Contenuti Principali. Ordinate la lista delle pagine in base alla colonna “Indice $”. Questa colonna vi dice quanto ciascuna pagine del vostro sito vale. L’indice $ è basato su quanto spesso una transazione è completata o un obbiettivo raggiunto quando una specifica pagina è stata caricata durante il percorso di visita. L’indice $ in pratica da un valore alla pagina calcolato in base al valore dell’obbiettivo raggiunto passando per quella pagina.
Ricordate, questa colonna non conterrà dati finchè gli obbiettivi non verrano definiti.
Ordinando le pagine in base al loro valore chiedetevi perchè alcune pagine sono in cima, se questo era prevedibile o meno, e che ruolo hanno queste pagine all’interno del percorso dell’utente. Riflettendo su queste domande vi potreste trovare a dover riconsiderare il percorso di navigazione ideato all’inizio, o scoprire che alcune pagine sono difficile da raggiungere.

4. Ottimizzate !
Con le informazioni ottenute, il prossimo compito è fare le modifiche che vanno fatte. Cercate di individuare i problemi e ridisegnate il sito per evitarli. Fatto questo ricominciate dall’inizio. Conservare i visitatori e trasformarli in consumatori, o finalizzatori di obbiettivi deve sempre essere la motivazione e l’obbiettivo dei cambiamenti nel vostro sito

via Analytics Blog

Qualità della pagina di arrivo

Spiegazioni sul cambio dell’algoritmo “Landing Page Quality” da parte di Andrew C.,

Come forse protrete ricordare, abbiamo incominciato a consideare la qualità della pagina di arrivare del inserzionista nel Quality Score gia dallo scorso Dicembre. In seguito a questo cambiamento, gli inserzionisti che non forniscono page di arrivo utili per i nostri utenti avranno un Quality Score piu basso, con la conseguenza di una piu alta offerta minima richiesta per le loro keywords. Noi comprendiamo che alcune offerte minime potrebbero essere troppo alte per avere un buon rapporto qualità prezzo, ma queste alte offerte minime sono il nostro modo di motivare gli inserzionisti a migliorare le loro pagine di arrivo o semplicemente smettere di usare Adwords per quelle pagine, e nello stello tempo dare il controllo su quali keywords utilizzare con adwords. Anche se è poco intuitivo per alcuni, noi preferiremmo mostrare meno pubblicità che mostrare un annuncio che porta ad una cattiva esperienze per l’utente, in quanto, sul lungo periodo, la fiduca dell’utente verso Adwords è di vitale importanza.

Col passare del tempo abbiamo migliorato i nostri algoritmi per valutare la qualità delle pagine di arrivo ( spesso basandoci sul feedback dei nostri utenti ), e la prossima settimana lancieramo un altro miglioramento. Quindi, durante i prossimi giorni un piccolo numero di inserzionisti, che forniscono un servizio di bassa qualità ai propri utente, vedrano salire le proprie offerte minime.
E’ importante notare che la maggior parte degli inserzionisti non subirà alcuna conseguenza per via di questo cambiamento.

Se vedrete un incremento nelle vostre offerte minime e credere che la vostra pagina di arrivo è di ottima qualità, contattate il supporto AdWords e noi controlleremo.
Delle indicazioni di massima circa la qualità delle pagine si possono trovare qua: landing page and site quality guidelines.

Google CheckOut

Traduzione dell’intervista a Eric Lange

Ci parli un pò di Google CheckOut. Perchè questo prodotto proprio ora ?

Un cresciente numero di persone fa ricerche online quando vuole comprare qualcosa e noi crediamo che Google CheckOut possa accellerare e facilitare la ricerca e l’acquisto. Per i compratori, l’obbiettivo è quello di aggiungere informazioni rilevanti nella ricerca sponsorizzata e rendere piu facile comprare dai venditori, il tutto tramite un singolo login. In questo modo gli utenti non dovranno piu reinserire i propri dati ogni volta che comprano online. Per gli Advertisers, noi vogliamo rendere piu facile attrarre nuovi consumatori e processare i loro acquisti gratuitamente.

Quindi cos’è esattamente Google Checkout e come lo utilizzeranno gli Advertisers sui loro siti?

In pratica, Google Checkout è un processo di checkout (pagamento) che gli advertisers integrano nel loro sito. I Consumatori che visitano i loro siti possono usare questa opzione di pagamento per comprare usando una singolo account. E una volta fatto, i merchants possono usare Google Checkout per addebitare sulle carte di credito, processare gli ordini, e depositare fondi nei loro conti corrente bancari. Abbiamo molte possibilità di integrazione tra cui scegliere.

Come farà Google Checkout ad aiutare i commercianti ad attrarre nuovi clienti ?

Questo ci porta indietro alla motivazione per il prodotto – I compratori spesso iniziano il processo di acquisto cercando online e loro cercano posti dove comprare che siano convenienti e sicuri. Google Checkout rende piu facile per i compratori trovari questi posti, mostrando il simbolo di Google Checkout nell’annuncio AdWords. Questo piccolo simbolo è come una firma sull’annuncio AdWords che aiuto a indentificare i negozi che accettano questo sistema.

Hai Menzionato “processare gli acquisti gratuitamente”. Come funziona ?

Per farla semplice: per ogni dollaro speso su AdWords, si potrano processare 10 dollari in vendite gratuitamente tramite Google CheckOut. Per esempio un advertiser che ha spenso 1000 dollari su AdWords lo scorso mese, questo mese potrà gestire 10.000 dollari in vendite senza nessun costo aggiuntivo. Se si eccede il quantitativo gratuito, verrà chiesto il 2% piu 0.20$ per ogni transizione.

Ovviamente l’intervista è propagandistica, ci mancherebbe altro, quello che sembra piu importante è che non ci troviamo con un clone di PayPal. Questo nuovo sistema si integra nell’universo Business di Google alla perfezione. Il target sembra essere il piccolo merchants che preferisce pagare a percentuale sulle transazioni, o ancora meglio, non pagare, invece di un oneroso fisso mensile. Se tutto va come viene descritto poi Checkout e AdWords si traineranno a vicenda.

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